“Per la Lega della provincia di Imperia è un grande risultato perché Alessandro Piana è stato indicato come vicepresidente della regione con importanti deleghe come Ambiente, Agricoltura, i Parchi e l’Entroterra”. Inizia con un commento, inevitabile, sulla composizione della nuova giunta regionale l’intervista rilasciata dall’onorevole Flavio Di Muro al nostro giornale.
Con ogni probabilità Piana non sarà l’unico rappresentante imperiese del ‘Carroccio’ a Genova, ma sarà affiancato da Mabel Riolfo.
“Condivido la visione del presidente Toti in merito alle dimissioni dalla carica di consigliere degli assessori – prosegue il leghista ventimigliese. Anche Salvini è stato chiaro, riuscire ad avere un eletto in più in provincia di Imperia permette di essere più vicini al territorio”.
Impossibile tralasciare il braccio di ferro, durato giorni, con Cambiamo: “È la solita dialettica della politica – glissa Di Muro. La Lega in realtà ha riconfermato gli stessi numeri dell’altra volta e siamo contenti. Abbiamo espresso incarichi prestigiosi per chi entrerà in regione”.
Sul fronte romano l’onorevole sta lavorando allo stato di emergenza che il Governo ritarda a riconoscere al martoriato ponente ligure: “Una situazione grave e paradossale, forse è lo stato di emergenza più atteso della storia d’Italia. Sono passati venti giorni dal nubifragio di inizio mese – sottolinea. 2,4 milioni solo in soccorso e assistenza, 118 milioni per il ripristino dei servizi pubblici e delle infrastrutture e 275 milioni per il rischio residuo. Questi sono i numeri che regione Liguria ha segnalato al governo, siamo ancora in attesa. In tutto questo mancano tutti i danni ai privati. A Ventimiglia ci sono almeno 400 negozi allagati pronti a fare richiesta, ma senza un apposito fondo. Serve subito lo stato di emergenza e poi un decreto legge urgente, che definisco decreto Ponente, che a fianco delle somme urgenze dia la possibilità di progettare nuove opere e garantisca un ristoro del 100% per i danni privati”.
Sulle tempistiche: “Ieri c’è stata l’audizione di Borrelli. Mi sembra però che si viva alla giornata. Non conosco le ragioni di questi ritardi perché parliamo di strutture separate da quelle che si occupano di emergenza sanitaria”.
Conclusione dedicata al nuovo dpcm: “Li apprendiamo sempre a mezzo stampa e non sono mai condivisi. Non si può impedire alla gente di riunirsi in sette al posto che in sei in un’abitazione senza specificare come saranno fatti i controlli. Una collaborazione in più con l’opposizione al posto che con i Ferragnez avrebbe aiutato a scrivere decreti migliori e più chiari”.