Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Giuseppe Trucchi, referente sanità del Partito Democratico ed ex direttore Neuropsichiatria Infantile ASL1 Imperiese.
“Negli ultimi mesi il generale Vannacci, candidato da Salvini e dalla Lega come capolista alle elezioni Europee, ci ha fornito con libri e interviste numerose esternazioni sulla Società Italiana e sulle scelte politiche da lui ritenute necessarie.
Non posso in nessun modo astenermi da una risposta alla opinione espressa dal generale sul tema dell’inserimento scolastico dei bambini con disabilità.
La legge 517 del 1977 stabilisce la definitiva chiusura delle scuole speciali e l’integrazione totale dei bambini con disabilità all’interno della scuola ordinaria insieme agli altri bambini con l’ausilio di un insegnante di sostegno dedicato si badi bene non al singolo alunno ma alla classe intera.
Gli anni ’70 del secolo scorso sono quelli delle grandi riforme sociosanitarie, dalla legge che istituisce il servizio sanitario nazionale universalistico e uguale per tutti alla legge di riforma psichiatrica con chiusura dei manicomi e apertura dei centri di salute mentale.
Queste leggi nascono dall’incontro delle volontà riformatrici dei partiti laici e cattolici di vocazione riformista.
Tanto per dare un numero di massima comprensibile a tutti sono più di mille le diagnosi nuove o confermate che ogni anno i servizi di neuropsichiatria infantile della ASL Imperiese redigono per permettere ai bambini con disabilità la frequenza scolastica e alle scuole di avere insegnanti di sostegno e se occorre educatori comunali. Aggiungo che sono centinaia gli insegnanti di sostegno che in rapporti a volte individualizzati lavorano nelle classi delle scuole primarie e secondarie della nostra Provincia.
Ancora attualmente siamo all’avanguardia nel mondo per una legge fortemente innovativa e rispettosa delle persone più fragili.
Da sempre i grandi maestri fondatori della neuropsichiatria infantile italiana come Bollea a Roma, Pfanner a Pisa, De Negri a Genova, Moretti a Bosisio Parini e altri hanno celebrato la normativa di inserimento nelle scuole pubbliche dei minori con disabilità come una scelta che permetteva di allargare il compito della scuola da una pur fondamentale funzione di apprendimento ad una più completa missione educativa e formativa aperta verso le differenze e verso la integrazione.
Sarebbe opportuno che queste piccole informazioni venissero tenute ben presenti da chi vuole fare politica e non riesce a comprendere che le diverse abilità e le diverse sensibilità sono una ricchezza nelle nostra società. Sarebbe inoltre utile tener sempre presente che il limite alla totale autonomia può colpire chiunque e che la civiltà di una società si vede precisamente nella capacità di assistenza verso i bambini, gli anziani e le persone con difficoltà motorie e psichiche.
Concludo dicendo che difenderemo con forza i diritti acquisiti a tutela dei nostri ragazzi”.