Il presidente della Regione Liguria Marco Bucci si è recato oggi nella sede della Provincia di Imperia per un incontro con gli enti del territorio.
Se nella prima parte della giornata il governatore della Regione aveva partecipato ad un assemblea straordinaria con i sindaci dei comuni del territorio, nel pomeriggio, poco dopo le 15, la sala consigliare della Provincia ha ricevuto successivamente tutti i rappresentanti delle categorie economiche e sindacali della provincia.
“Sono contento di essere qui con tutti voi, che siete la realtà che produce e rende viva la provincia – introduce Bucci. – A scapito di ogni possibilità di confusione, vi dico che noi siamo venuti qui per ascoltare tutte le proposte e le problematiche che riguardano la provincia”.
L’introduzione della seduta pomeridiana ricalca in maniera pedissequa quella avvenuta durante la mattinata con i sindaci dell’imperiese e vede gli interventi iniziali del presidente della Regione, anticipato dall’introduzione a cura del presidente della Provincia Claudio Scajola, che sottolinea quelle che sono le necessità del territorio.
Tanti gli interventi da parte delle categorie, in una seduta che è durata quasi tre ore. Le infrastrutture e i trasporti sono, anche in questo caso, uno dei temi maggiormente dibattuti durante l’assise.
Davide Trevia (Federalberghi) ne sottolinea l’importanza chiedendo di intensificare gli sforzi. Enio Marino, presidente di ANCE Imperia, suggerisce a riguardo la possibilità di imbarcare i TIR da Livorno per altre destinazioni, come ad esempio Marsiglia, invece di congestionare il traffico dell’autostrada. “I costi del trasporto via nave dei tir – sottolinea – rispetto alla situazione attuale sarebbero accettabili. Bene parlare delle infrastrutture, ma dobbiamo anche trovare delle soluzioni nell’attesa che queste vengano completate”.
Un altro argomento discusso riguarda la formazione dei giovani lavoratori, la loro competitività e la capacità di attrarli una volta che abbiano acquisito competenze professionali, come sottolineato da Roberto Aschero (Ordine dei Consulenti del Lavoro) e Luigi Sappa (Fondazione Promozione Universitaria Ponente Ligure).
Su questo punto, la direttrice generale dell’ASL1 imperiese, Maria Elena Galbusera, entra nel dettaglio: “La provincia – sottolinea – ha un problema di attrattività per i professionisti del settore medico infermieristico. Un aiuto notevole potrebbe essere una agevolazione di affitti agevolati per chi vuole venire a lavorare nelle nostre strutture ospedaliere”.
“Non è il denaro che manca – dichiara il presidente Bucci rispondendo alle domande – ma la capacità di formare i lavoratori che servono secondo le necessità del territorio. Le risorse ci sono. Lo scorso anno avevamo 60 milioni di euro da spendere per la formazione che non sono stati spesi. I soldi ci sono. Sui medici va detta una cosa. In provincia di Imperia ci sono 208mila persone. Se una comunità di 208mila persone, che è un numero considerevole, non riesce a produrre i propri medici e i propri infermieri immagino ci sia un motivo. Chiediamocelo, perché abbiamo pochissimi infermieri o medici. E poi chiediamoci perché se ne vogliono andare eventualmente”.
La CISL evidenzia le difficoltà legate al lavoro in provincia, caratterizzato da una forte discontinuità e precarietà, citando come esempio il trasporto pubblico locale: “Per un aspirante autista, ad esempio, la spesa per una licenza taxi può arrivare a 3.000 o 5.000 euro. Inoltre, gli affitti sono troppo orientati verso il mercato turistico, e le famiglie di residenti e lavoratori fanno fatica a trovare case a prezzi accessibili. Sarebbe utile reintrodurre in modo più immersivo l’insegnamento del francese, per rendere i nostri lavoratori più competitivi, anche oltre confine”.
In risposta a una domanda di Sergio Scibilia (Confesercenti) sulla cooperazione transfrontaliera, il presidente della provincia, Scajola, fornisce un aggiornamento riguardo al Patto del Quirinale, sottoscritto cinque anni fa dall’allora Governo Draghi.
“Dopodomani a Nizza – annuncia Scajola – parteciperemo al Patto del Quirinale, assieme ai ministri degli esteri dei due Paesi. Abbiamo cercato qui di dare concretezza a questo tavolo. E abbiamo definito i ruoli di competenza per le relazioni che facciamo. Alla Provincia di Imperia toccherà parlare di acqua e trasporti. Porteremo un progetto Alcotra che prevede una possibilità di corsa fra Nizza e Imperia, che serve non solo ai transfrontalieri, ma ad una zona di comunità. La seconda relativa al patto delle tre provincie, Cuneo Nizza e Imperia. Spiegheremo assieme ad Estrosi questo accordo. Di questa alleanza si comincia a vedere qualche effetto positivo. Vero è che il Patto del Quirinale riguarda il confine fra Francia e Italia, ma è anche vero che la vera contiguità con la Francia sta nel nostro confine, rispetto agli altri dove vi sono valichi e tunnel di collegamento”.
“La provincia di Imperia è una delle Regioni che legifera maggiormente rispetto alla media nazionale – conclude Stefana Rossi, presidente dell’Ordine degli Ingegneri. – Questo è problematico. Almeno 3/4 degli interventi di oggi si potrebbero riassumere con la necessità di sburocratizzare i percorsi. Nella stessa regione abbiamo un ufficio che chiede una firma di un tipo e nell’ufficio accanto un altro immediatamente correlato che non accetta lo stesso tipo di firma. Sono problematiche che sembrano piccole, ma che poi diventano enormi se si guarda al funzionamento di infrastrutture e percorsi che riguardano tutti”.
Nel video in cima all’articolo le dichiarazioni del presidente della regione.