comune di imperia

La giunta di Imperia ha deliberato tre nuove intitolazioni di aree cittadine. All’imprenditore onegliese Mario Novaro sarà dedicata l’area antistante l’ingresso della Camera di Commercio; a Ermenegildo Zamprogno, coraggioso capostazione di Oneglia durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, sarà intitolata invece l’area antistante l’ingresso della nuova stazione ferroviaria; infine, la nuova area parcheggio della stazione situata sotto la ferrovia diventerà Largo Vittime Civili di Guerra.

“Prosegue il percorso virtuoso avviato in questi anni grazie al prezioso lavoro della Commissione Toponomastica, che ringrazio per la costante collaborazione. Stiamo rimettendo ordine nella galassia di intitolazioni dei vari spazi pubblici cittadini, andando anche a rendere omaggio a molti che hanno offerto un significativo contributo alla nostra comunità. Continueremo su questa strada con nuove iniziative, già a breve, anche perché la grande stagione di opere pubbliche che sta vivendo Imperia ci impone di pensare a nuove intitolazioni”, commenta il sindaco Claudio Scajola.

Brevi cenni biografici

Mario Novaro

Dopo la licenza liceale, decide di compiere gli studi universitari a Berlino e Vienna.
Dopo essere ritornato ad Oneglia, oggi Imperia, diventa assessore comunale per il giovane Partito Socialista e, dopo un breve periodo di insegnamento nel locale liceo, si inserisce con i fratelli nell’industria olearia di famiglia intestata alla madre Paolina Sasso. Questa attività, però, non gli impedisce di continuare a coltivare interessi culturali attraverso la direzione de “La Riviera Ligure”.
Muore a Ponti di Nava il 9 agosto 1944.

Ermengildo Zamprogno

Durante la seconda guerra mondiale è il capostazione dello scalo di Oneglia e il 3 maggio del 1944, quando le bombe ritornarono a colpire la città di Imperia, insieme al ferroviario Vittorio Gavi, dovette prendere una decisione immediata: o scappare e mettersi in salvo, oppure tentare di evitare una carneficina, ipotesi che metteva a rischio, però, la loro stessa vita.

Nella stazione di Oneglia in quel momento stazionava un treno tedesco carico di armi ed esplosivi e la situazione parve subito drammatica perché se il convoglio fosse stato colpito sarebbe stata una catastrofe. A complicare la situazione un altro convoglio di ignari passeggeri in arrivo da Ventimiglia.

Emenegildo Zamprogno e Vittorio Gavi rimasero al loro posto e cercarono di mettere in sicurezza la galleria allontanando i due treni. L’operazione riuscì, i convogli restarono indenni così come la vita di tante persone ma quattro tedeschi e Gavi morirono.

A Zamprogno la sorte risparmiò la vita anche se il suo coraggio, quello di un capostazione che non aveva abbandonato i suoi uomini, restando al comando fu premiato con la medaglia d’argento al valore civile.

L’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra è stata fondata con l’obiettivo di rappresentare e tutelare decine di migliaia a mutilati ed invalidi civili di guerra, vedove, orfani e altri famigliari di caduti Civili per fatti di guerra. Intitolare uno spazio cittadino alle Vittime Civili di Guerra è un modo per onorarne la memoria e riconoscere il sacrificio in numero di vite e di invalidi causati dalle guerre e dai conflitti non solo del XX secolo, ma da tutte quelle che ancora oggi insanguinano il mondo.