Confidustria Imperia si esprime in merito alle tariffe dell’imposta di soggiorno che saranno applicate dal primo febbraio nel Comune di Imperia:
“Tramite gli organi locali di informazione abbiamo avuto modo di conoscere quelle che saranno le tariffe dell’imposta di soggiorno applicabili per l’anno 2019 nel Comune di Imperia.
Constatiamo come, purtroppo, siano ben superiori a quelle da noi ritenute accettabili, anche in considerazione dell’attrattività turistica della città.
Fermo restando che, come Associazioni, abbiamo più volte ribadito di non essere favorevoli all’introduzione di tale “tassa”, abbiamo comunque compreso le necessità manifestate dall’Amministrazione di poter contare su fondi aggiuntivi per rilanciare il turismo della città di Imperia. Abbiamo però ribadito, sia nel corso di un incontro con l’Assessore competente che con successiva richiesta ufficiale, la necessità che tale tributo dovesse essere applicato con tariffe contenute o almeno in linea con quelle adottate recentemente da altre Amministrazioni comunali della nostra provincia che, forse più di Imperia, possono definirsi turistiche.
Tuttavia le tariffe approvate risultano superiori a quelle delle altre cittadine della riviera, e gli operatori turistici si troveranno adesso ad essere in prima linea a richiedere ai loro clienti, per conto del Comune, il pagamento di un’imposta che, a nostro avviso, risulta troppo elevata.
La preoccupazione degli operatori, che in realtà fungono da esattori per conto del Comune, è che tale tassa, finalizzata a migliorare l’appeal turistico della città, possa invece essere criticata dai clienti stessi e si possa quindi tradurre alla fine in un calo delle presenze con un danno in primis per le loro attività ma, in definitiva, per tutta l’economia locale.
Senza contare il fatto che l’applicazione è prevista dal 1 febbraio e ciò comporta tempi eccessivamente ristretti per rivedere contratti già conclusi e modificare i gestionali per adeguarli alle nuove esigenze contabili.
Ricordiamo che il Comune di Imperia ha potuto introdurre il nuovo tributo avendo sottoscritto il Patto per il Turismo, promosso dalla Regione Liguria, che prevede che almeno il 60% degli introiti, può essere utilizzato, a seguito di accordi con le associazioni locali più rappresentative delle strutture ricettive, per la promo commercializzazione, la comunicazione, il marketing turistico o anche per la realizzazione di eventi.
L’auspicio è che, nonostante le aspettative andate deluse, ci possa essere in futuro un confronto costruttivo, e a tale proposito le Associazioni sono ovviamente disponibili, per utilizzare al meglio le risorse nell’interesse del turismo della città”.