A margine del consiglio provinciale tenutosi questa mattina Claudio Scajola, presidente della provincia di Imperia e commissario Ato idrico, è intervenuto in merito alla questione relativa agli aumenti delle bollette di Rivieracqua.
Le parole di Claudio Scajola
“C’è un obbligo di legge e le leggi si rispettano: la tariffa deve essere conguagliata anche all’anno precedente. Il gestore, Rivieracqua, ha gestito male questa fase della bollettazione. Dopo aver fatto tutti gli approfondimenti, ieri ho convocato una riunione con tutti i dirigenti di Rivieracqua, con i dirigenti dell’Ato idrico. Abbiamo esaminato punto per punto e abbiamo trovato la soluzione di garantire i flussi di cassa di Rivieracqua, perché siamo sotto la sorveglianza del tribunale, perché il concordato non è stato ancora registrato e approvato da parte del tribunale. I flussi di cassa devono essere garantiti, altrimenti fallisce Rivieracqua e con essa 500 piccole imprese”, ha esordito Claudio Scajola.
Bonus sociale idrico, pagamenti posticipati e nuove rateizzazioni
“Abbiamo avuto attenzione nei confronti delle fasce più deboli – ha proseguito il presidente della provincia – non dovranno pagare la bolletta entro il 24 di maggio ma la dovranno pagare dal primo di luglio in modo che ricevano prima il sussidio e quindi possano pagare la bolletta non anticipandola loro. Per le utenze domestiche sia residenti che non residenti, quelli che hanno ricevuto bolletta sotto i 200 euro, a loro richiesta può essere rateizzata. Quelli che hanno ricevuto bollette superiori ai 200 euro in automatico non devono pagarla adesso, ma riceveranno a casa la nuova bollettazione spalmata su sei bimensilità. Sulle attività commerciali la stessa procedura con il limite dei 500 euro, chi è sotto i 500 euro nella bolletta che ha ricevuto, può a sua richiesta rateizzare. Quelli che sono sopra i 500 euro, in automatico, riceveranno la bollettazione affinché in modo bimensile possano rientrare di questa cifra”.
“Ci è sembrata una cosa molto importante, che si doveva fare prima. Rivieracqua avrebbe dovuto, come gestore, gestire in questo modo il rapporto con la propria clientela. Non è stato fatto, ho chiesto una relazione dei motivi per cui non è stato fatto, mi arriverà. Nel frattempo abbiamo dato questo indirizzo che è stato recepito e che crediamo sia una buona cosa. Non è retroattività ma è un conguaglio dovuto. Noi non possiamo fare altro che applicare le leggi”, ha concluso il commissario dell’Ato idrico.
Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere provinciale Cristian Quesada.
Le parole di Cristian Quesada
“Noi contestiamo dall’inizio la retroattività degli anni 2022 e 2023 che è assolutamente discrezionale. Si poteva tranquillamente evitare, accompagnando questo tipo di processo dall’anno in corso in poi. Noi abbiamo fatto una serie di segnalazioni all’ente gestore, Arera, perché siamo convinti che quello che sta avvenendo nei confronti dei cittadini è assolutamente pesante“, ha commentato ai nostri microfoni il consigliere provinciale Cristian Quesada.
“Ieri sono stati fatti dei passi in avanti, ma il problema sta nell’interpretazione diversa che c’è tra noi e chi ha deciso di prendere questo tipo di decisione, la retroattività è assolutamente iniqua e ingiusta e noi vogliamo continuare in questa battaglia come stiamo facendo in questi giorni. Oggi partirà la segnalazione da Arera che abbiamo annunciato nei giorni scorsi e stiamo anche cercando di prospettare una class action per verificare se ci sono le condizioni di andare incontro ai cittadini che stanno subendo in questi giorni una situazione assolutamente iniqua e insostenibile per la vita delle famiglie”, ha concluso il consigliere provinciale.
Le parole di Scajola e Quesada nel video-servizio a inizio articolo.