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Si è tenuta quest’oggi all’ospedale di Imperia la donazione di un sistema di chiamata per persone con grave disabilità motoria e del relativo braccetto di supporto flessibile. La strumentazione è stata donata dall’Aisla, sezione di Imperia e Savona (Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica).

La strumentazione andrà a implementare l’apparecchiatura presente nel reparto di pneumologia dell’ospedale di Imperia e sarà destinata a sopperire alle limitazioni motorie che la malattia impone. “Ringrazio l’Aisla di Imperia e Savona – afferma la dottoressa Maria Elena Galbusera, direttore generale di Asl1 – per questo dono che è soprattutto un gesto di attenzione e di delicatezza nei confronti dei pazienti, ma che sarà sicuramente utile anche per l’attività ospedaliera del reparto, essendo volto a sostenere, nel loro lavoro quotidiano, gli operatori di pneumologia dell’ospedale di Imperia”.

“Questo è uno strumento che aggiungerà un piccolo tassello nella parte assistenziale di questi pazienti – sottolinea il direttore del reparto di pneumologia dell’ospedale di Imperia, Claudio De Michelis – pazienti che noi seguiamo da molti anni e che hanno, in presenza di malattie neuromuscolari, oltre a problemi di movimento anche problemi di respirazione. Nello specifico, lo strumento gli garantisce maggiore serenità perché li fa sentire più in grado di chiamare e chiedere aiuto in ogni necessità. Il campanello è molto semplice da utilizzare e sarà un piccolo aiuto nell’assistenza a questi malati”.

“Abbiamo donato un particolare campanello che verrà posizionato nella stanza dell’Agapanto e siamo particolarmente contenti – spiegano da Aisla – perché l’acquisto è stato possibile anche grazie alle donazioni ricevute durante l’evento ‘Diamo vita ai giorni’, tenutosi a Imperia nel mese di ottobre. L’evento consisteva in una mostra di fotografie, poesie e brani musicali di malati di Sla che vivono o hanno vissuto nella nostra provincia e sono seguiti dalla nostra associazione”.

“Ci fa piacere sottolineare l’evento – proseguono da Aisla – perché ci ha permesso di dare alle persone con Sla che hanno partecipato la possibilità di tenere viva una loro passione, mantenendo o restituendo un senso ai loro giorni e dando così la testimonianza personale della profondità e dell’essenzialità della frase della professoressa Rita Levi Montalcini, che diceva che è meglio aggiungere vita ai giorni, piuttosto che giorni alla vita. Ai familiari delle persone con Sla già decedute ha dato inoltre la possibilità di mantenere viva la memoria dei loro cari, delle loro passioni e delle loro abilità”.

Il campanello a pressione è destinato a pazienti, come i malati di Sla, che presentano difficoltà motorie che impediscono loro l’utilizzo dei normali sistemi di chiamata presenti nei reparti di degenza. Questo sistema di chiamata ha caratteristiche ergonomiche particolari, dimensioni superiori a quelle di un normale campanello e maggiore sensibilità. Inoltre, il braccetto di supporto flessibile ne consente il fissaggio al letto, al comodino o alla carrozzina.

Nel video servizio a inizio articolo le interviste complete a Maria Elena Galbusera, Claudio De Michelis e Tiziana Taggiasco.