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Cassa Commercio Liguria. Questo il nome della nuova iniziativa messa in campo dall’assessorato allo Sviluppo Economico di Regione Liguria per sostenere le esigenze di liquidità delle micro, piccole e medie imprese. Una manovra da 10,9 milioni di euro che questo pomeriggio l’assessore competente Andrea Benveduti, accompagnato dai tecnici regionali, ha spiegato agli operatori di Confcommercio e Confesercenti della provincia. Sede dell’incontro la sala multimediale della Camera di Commercio, rappresenta oggi dal membro di giunta Marco Benedetti, di via Tommaso Schiva.

Lo strumento, che ha una retroattività al 1 gennaio 2021 e che rientra nell’ambito delle azioni 3.6.1 e 3.1.1 del Por Fesr 2014-2020, consente, in buona sostanza, di ottenere prestiti meno onerosi e in modo più semplice per: ammodernamento, acquisto o ristrutturazione di locali, acquisto di un’azienda o di un suo ramo, acquisto di macchinari di vario genere, generale liquidità o partecipazione a fiere e manifestazioni.

Oltre a ciò le imprese del marchio ‘botteghe storiche’ e ‘Liguria gourmet’, quelle con almeno 30 anni di attività o che sono situate in un comune con meno di 5mila abitanti avranno diritto a un contributo a fondo perduto.

“Cerchiamo di fare molta pubblicità all’iniziativa perché vorremmo che questi soldi fossero spesi a rafforzamento di tutto il tessuto commerciale – ha spiegato l’assessore. L’oggetto è molto vasto quindi c’è una grande possibilità di utilizzo”.

Impossibile non chiedere poi all’assessore un commento sul caro bollette che sta mettendo in ginocchio tante attività, e non solo, in Liguria e nel Paese tutto: “La regione non ha forza economica per mettere una toppa al problema caro bollette – ha detto Benveduti. Quello che noi faremo, e avremmo comunque fatto, è che andremo a finanziare tutta la vastissima gamma di efficienza energetica. È chiaro che chi ha la bolletta triplicata o anche di più ha bisogno di aiuto subito. Per questo abbiamo chiesto un intervento concreto al Governo come accaduto in Germania o in Francia, non possiamo più scherzare perché un’azienda che chiude non riapre più”.