La Polizia di Stato è intervenuta, nella notte appena trascorsa, in un appartamento di Via Trento, a seguito di una segnalazione di un condomino che, esasperato dai continui schiamazzi provenienti da un appartamento dello stabile, chiedeva l’ausilio delle Forze dell’Ordine.
Effettivamente gli agenti udivano, già dal ballatoio, musica ad alto volume e schiamazzi provenienti dall’appartamento indicato loro. Solo dopo aver suonato con insistenza per svariati minuti, si appalesava un uomo alla porta che, in spagnolo, chiedeva in tono irritato il motivo della presenza degli agenti in divisa.
Gli operatori notavano all’interno una quarantina di bottiglie di birra, e altri 3 soggetti, due uomini e una donna.
L’uomo che aveva aperto la porta, rifiutandosi di declinare le proprie generalità, intimava agli altri presenti di fare lo stesso, sentendosi legittimato ad opporsi al controllo di polizia in quanto, all’interno della sua abitazione, poteva fare “ciò che voleva“.
Considerato l’atteggiamento non collaborativo e che tutti i soggetti apparivano in forte stato di alterazione alcolica, gli agenti chiedevano l’ausilio di una pattuglia dei Carabinieri che interveniva prontamente.
Alla vista di altri due operatori in divisa, due soggetti decidevano di collaborare, fornendo le proprie generalità (una donna peruviana del 1978 e un italiano del 1990), mentre gli altri due rimanevano fermi sulle loro posizioni; anzi l’uomo che aveva aperto la porta profferiva le seguenti frasi “a casa mia faccio quello che voglio, arrestatemi pure tanto non vengo da nessuna parte”.
Lo straniero, per sottrarsi al controllo, spintonava un agente di polizia contro la porta di ingresso, procurandogli un trauma distorsivo al braccio, e si gettava al suolo, colpendo gli operatori con calci e pugni, tanto che si rendeva necessario contenerlo e arrestarlo per resistenza e violenza a pubblico ufficiale.
Solo dopo essere stato accompagnano presso gli Uffici della Questura, lo straniero esibiva un documento di riconoscimento, che lo identificava in A.O.E, peruviano classe 1996, tradotto stamane innanzi al Giudice presso il Tribunale di Imperia per che convalidava l’arresto.
L’altro straniero invece, veniva identificato a mezzo di un passaporto fornito dalla sorella, l’unica donna presente nel gruppo. Pertanto l’uomo, anch’egli peruviano del 1966, irregolare sul nostro territorio, veniva denunciato ai sensi dell’art 651 c.p. (rifiuto di fornire le proprie generalità) e per la violazione della normativa sugli stranieri, avviando al contempo le pratiche amministrative per la sua espulsione.