Riceviamo e pubblichiamo di seguito il comunicato stampa diffuso dal Gruppo Consiliare Avanti di Imperia:
“In merito alle recenti dichiarazioni diffuse attraverso la stampa dal consigliere di minoranza Sardi, è necessario fare chiarezza su quanto affermato, in particolare riguardo ai tempi tecnici per la realizzazione del referendum abrogativo relativo ai parcheggi blu.
Le affermazioni del consigliere, infatti, risultano in contrasto non solo con quanto stabilito dal Regolamento Comunale sul referendum, ma anche con i principi generali della Legislazione nazionale in materia di referendum abrogativi (L. 352/1970), che prevede un iter chiaro e definito a tutela del corretto esercizio della partecipazione democratica.
A livello locale, il Regolamento comunale, approvato all’unanimità dal Consiglio comunale, compresi i consiglieri di minoranza e lo stesso consigliere Sardi, stabilisce che l’iter del referendum prenda avvio con la presentazione del quesito e la raccolta delle firme.
Le quali sono state depositate il 10 aprile 2025 e gli stessi proponenti in un articolo uscito sulla Stampa affermavano “da oggi parte l’iter per il referendum”.
Inoltre, come espressamente indicato, i quesiti presentati nel primo semestre dell’anno vengono calendarizzati per lo svolgimento del voto referendario nel secondo semestre.
Questa procedura è stata definita proprio per garantire tempi congrui, massima trasparenza e la possibilità per l’Amministrazione di organizzare nel modo più efficiente il processo referendario.
Invitiamo pertanto i rappresentanti istituzionali a non diffondere informazioni distorte, che rischiano solo di alimentare confusione e sfiducia nei confronti delle istituzioni democratiche.
Ribadiamo il nostro impegno per il pieno rispetto delle regole, della partecipazione popolare e della verità dei fatti. Riteniamo altresì sciocco, inopportuno e sinonimo di scarsa cognizione amministrativa cavalcare e, soprattutto, alimentare un malcontento con false teorie e speranze.
Il denaro che incassano le amministrazioni pubbliche di tutto il mondo conosciuto servono per sostenere le spese pubbliche per “la cosa comune”. Non è difficile capire che per erogare dei servizi per la collettività serva il denaro della collettività, questa è banalmente una caratteristica semplice che si dovrebbe apprendere nei primi anni di scuola elementare.
In ogni caso alla base di un quesito referendario ci sono delle regole dettate dalla legge dello Stato Italiano che piaccia o meno al consigliere Sardi e ai suoi compagni cui suggeriamo di studiare un po’ di più e urlare un po’ di meno”.