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Altro Consiglio fiume ad Imperia che si apre con una doppia elezione: prima Commissione Speciale Sanità con Sardi che ricorda il sit-in CGIL di lunedì scorso e trova la pronta risposta di Casano: “Dove sono i sindacati? Nessuna tutela da parte loro, tra ospedale e pronto soccorso, negli ultimi anni”.
Sono comunque quattordici i consiglieri designati (Landolfi, Gazzano, Ornamento, Oneglio; Acquarone, Ranise, Casano, Volpe; Fiorentino; Verda; Bracco; Sardi; Savioli; Zarbano). Qualche grattacapo in più per i giudici popolari: il Presidente del Consiglio ‘candida’ Lamonica e Mameli, l’opposizione chiede l’inserimento di Anna Bozzano.

E’ la prima frattura nella minoranza, poi ufficializzata questa mattina. Dopo le parole dei giorni scorsi, Silvia Mameli è ormai isolata dall’opposizione e Luciano Zarbano che ne ha chiesto le dimissioni. Aria pesante che si respirava già in Consiglio dopo che la stessa ha votato all’opposto del suo capogruppo, su quasi tutti gli ordini. Comunque un altro brutto segnale mandato dall’emiciclo ai cittadini ormai distanti dalla politica: a soli due mesi dall’elezione, la consigliera ‘sfiducia’ il suo gruppo senza troppi  complimenti. Non sembra l’unica scontenta nell’ aula e nei prossimi giorni potrebbe esserci qualche altra novità. Mameli e LaMonica vengono eletti (con votazione ripetuta per vizio di forma) e si volta pagina.

L’attenzione va al mare. L’Assessore D’Agostino propone, nello stesso ordine, due questioni riguardanti le spiagge ma totalmente opposte. E forse sarebbe stato il caso di ‘spezzare’ il punto 3. Tutti concordi sul miglioramento dell’accesso-disabili alle spiagge libere del lungomare Colombo, al Prino. Molto meno sul parco acquatico gonfiabile che verrà installato alla Marina, davanti alla spiaggia alla base del molo.
Si ma quando? Perché l’okay della Regione è arrivato a luglio inoltrato e non sono stati forniti dettagli sulle tempistiche. La pratica era già stata discussa nelle precedente legislatura: Modaffari chiede allora se l’anno di sperimentazione previsto era già stato effettuato, si accoda Bracco che ha dei dubbi sulla concessione del Parco.

Trova invece ampio consenso la proposta, e risposta, dell’Assessore Roggero in merito alla variazione di bilancio che riguarda la cultura. Gatti si occupa dell’aspetto finanziario, la Roggero spiega che i 237.500€ provenienti da Alcotra verranno destinati al miglioramento degli accessi di Villa Faravelli; mentre 500.000 € andranno nella digitalizzazione della biblioteca civica, con una serie di opere quali il miglioramento dell’ accessibilità con riconoscimento posti liberi, le tessere digitali, gli audio libri o la autorestituzione h.24 7/7.

Quando il Consiglio sembra avere girato la boa, arrivano due punti che avevano fatto scalpore nella precedente assemblea. La musica non cambia molto dato che sono seguiti da due emendamenti dell’opposizione. La tassa di soggiorno, con le nuove modifiche dell’Assessore Oneglio dopo le arrabbiature delle associazioni di categoria, passa da 15 a 10 giorni, viene innalzata l’età a 14 anni con esenzione per accompagnatori e autisti di pullman di gruppi turistici superiori a 20 persone; o giornalisti giunti ad Imperia per promuovere il territorio. Viene ricusata la tassa in sé: la sua reale utilità, dove finiranno poi gli incassi e soprattutto la figura prevista nel regolamento che dovrà accertare eventuali evasioni.

A proposito di figure, non convince più di tanto nemmeno la riproposizione dell’Ispettore Ambientale Comunale. Tutto sommato, non cambia molto nel nuovo regolamento e variano il non aver riportato condanne definitive e non aver riportato condanne per reati ambientali tra i requisiti richiesti.
Bracco, così come al punto precedente, chiede se è stata fatta una quantificazione dell’evasione da combattere: perché se il costo del dipendente dovesse essere maggiore, svilirebbe il senso della figura. L’emendamento però si poggia sulla natura poco educativa e piuttosto repressiva dell’Ispettore, oltre che alla nomina spettante unicamente al Sindaco secondo regolamento.

Quando mancano venti minuti all’una si scioglie la seduta; senza particolari colpi di scena ma la sensazione palpabile è che, negli schieramenti, ci sia più di un malcontento.