Si torna a parlare dell’annosa questione riguardante il porto turistico della città di Imperia, che questa volta potrebbe ritornare nelle mani del Comune.
Questa mattina il sindaco Claudio Scajola, alla presenza dei media, ha illustrato la delibera di indirizzo che porterà all’attenzione durante il prossimo consiglio comunale del 20 dicembre e che potrebbe far ritornare il porto alla città.
Il Comune di Imperia infatti, crede di poter gestire totalmente in house il porto turistico, al fine di far ripartire un’attività che porti ritorni economici e turistici alla città. La delibera, è stata definita da Scajola come “l’unica strada percorribile”.
La storia che si porta dietro il porto è lunga e travagliata. Nel 2006 la concessione era a carico della Porto Imperia, che nel 2014 è stata dichiarata fallita, ma sui cui manca ancora la pronuncia della Cassazione. Nel frattempo il Comune di Imperia ha imposto nei confronti della Porto di Imperia una decadenza della concessione marittima, confermata prima dal Tar e poi dal Consiglio di Stato. Nel frattempo sono scaduti tutti gli altri termini di efficacia degli atti autorizzatori e così, venendo meno la concessione demaniale, la Capitaneria di Porto e l’agenzia del Demanio hanno attivato il procedimento per l’incameramento del porto. Da qui l’affidamento della gestione temporanea alla Go Imperia, società partecipata al 100% del Comune.
La delibera prevede una proroga di un anno alla Go Imperia: “Obiettivo: in 12 mesi riuscire attraverso la Go Imperia avere una gestione più accogliente del porto esistente. In questi mesi avviamo le procedure per richiedere come Comune una concessione pluriennale di lunga durata con un piano finanziario che possa consentirci di gestire per molti anni il porto, facendo degli incassi alla comunità imperiese”, commenta il primo cittadino.
Nel frattempo, il Comune dovrà quindi stilare un piano finanziario che dimostri le effettive capacità e risorse disponibili e che vada a tutelare i proprietari dei posti barca. Questo potrà essere fatto attraverso la valutazione e valorizzazione delle opere incompiute, dei posti barca, delle parti invendute e tutto il residuale.
Fondamentale attenzione è quella rivolta ai proprietari dei posti barca acquistati in passato, che dopo il fallimento della Porto Imperia e la revoca della concessione, sono trovati senza il loro titolo: “Noi vorremmo studiare un percorso affinché chi ha subito questa rapina legalizzata, possa ritornare nel possesso del posto barca con un nuovo contratto che avrà anche un suo costo ma garantirà un futuro”, commenta Scajola.
L’affossamento del vecchio porto turistico e tutte le vicende accadute, sono state definite dal sindaco come “un omicidio di Imperia”: “La città si è fatta male da sola, ma non voglio parlare del passato. Se c’è una motivazione per cui ho ritenuto che fosse utile fare il sindaco della città è perché credo che un volano per rilanciare la città sia quello di avere un porto turistico accogliente ed efficiente”, conclude Scajola.