Dopo i risultati sulla qualità della vita in provincia di Imperia redatti da Il Sole 24 Ore, il vicesindaco del capoluogo ponentino Giuseppe Fossati ha espresso sui social le sue perplessità riguardo la classifica: “Credo che nessuno di noi abbia la percezione di vivere in un’area con ha bassa qualità della vita. Certamente io non la ho. Anzi, ho sempre pensato e penso che la qualità della vita da noi sia eccellente. Detto ciò, è oggettivo che continuiamo ad avere il miglior clima d’Italia”.
Le parole del vicesindaco hanno suscitato un acceso dibattito tra i lettori, evidenziando perplessità sulla classifica della qualità della vita. Fossati difende il territorio sottolineando il primato sul clima e contestando la definizione di qualità della vita del report. La sua visione si concentra su comodità, vicinanza al lavoro, paesaggi e varietà di opportunità di intrattenimento.
Tuttavia, molti commentatori esprimono delusione e mettono in evidenza criticità legate alle infrastrutture, scuole, trasporti e servizi. Alcuni sottolineano sarcasticamente che, se questi parametri influenzano la qualità della vita, la situazione non è così rosea come presentata. Emergono preoccupazioni sulla mobilità, i costi elevati e la qualità dei servizi sanitari.
Il report non evidenzia però soltanto aspetti negativi, anzi, su alcuni indici la provincia si piazza piuttosto bene. A ben leggere, tutti gli argomenti che usa Fossati in supporto alla sua tesi non solo sono veri, ma tecnicamente non sono nemmeno in contrasto con i dati riportati dallo studio. Sono almeno una decina gli ottimi parametri di Imperia. Il discorso vale però anche per le posizioni esattamente contrarie.
Non sorprende il fatto che molte persone che lasciano la provincia per andare a cercare fortuna altrove(come sottolinea il vice-sindaco) non vedano l’ora di tornare e sentano la mancanza di Imperia. Ancor meno sorprendente è però il fatto che, al di là dei propositi, molte di queste persone siano stabilmente altrove.