La Polizia di Stato di Imperia, la settimana scorsa, a seguito di un delicato intervento, ha arrestato in flagranza un uomo di origini peruviane ed eseguito un mandato di arresto europeo nei confronti di un cittadino irregolare sul territorio italiano.
Nella mattinata di mercoledì 18 maggio, gli operatori delle Volanti, a seguito di chiamata al numero 112, intervenivano per una segnalazione di una donna che, subendo minacce ed atteggiamenti aggressivi da parte del marito, temeva per l’incolumità sua e della sua famiglia.
Intervenuti presso l’abitazione, gli agenti individuavano l’uomo, che in stato di alterazione, si ritrovava seduto sul divano con la disponibilità di tre coltelli da cucina.
Alla vista degli operatori l’uomo mostrava un atteggiamento molto aggressivo nei loro confronti, che tuttavia tentavano di mantenere la situazione calma.
L’uomo all’improvviso colpiva il figlio con due pugni al volto, pertanto gli agenti prontamente intervenivano per bloccarne il comportamento violento e far sì che tale condotta venisse portata a conseguenze ulteriori. Seppur gli operatori stessi venivano attinti da calci e pugni e calci da parte del medesimo, ciononostante ne vanificavano l’azione ed evitano che lo stesso potesse utilizzare i coltelli a lui vicini.
Successivamente gli operatori arrestavano in flagranza l’uomo, che veniva deferito all’Autorità giudiziaria per i reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni, violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale. Inoltre, si disponeva il sequestro dei coltelli rinvenuti.
In seguito alla convalida dell’arresto, il giudice disponeva la misura di allontanamento dell’uomo dalla casa familiare ed il contestuale divieto di avvicinamento alle persone offese.
Sempre nella giornata del 18 maggio, gli operatori della Squadra Volante della Questura di Imperia arrestavano, dando esecuzione ad un mandato di arresto europeo, un somalo irregolare sul territorio italiano.
L’arresto, richiesto dalla Germania, veniva posto in esecuzione di un provvedimento europeo per reati in materia sessuale e stupefacenti e prendeva le mosse da un controllo incrociato eseguito con l’Ufficio Immigrazione, nelle banche dati internazionali.
Lo straniero veniva successivamente condotto in carcere ai fini dell’esecuzione del provvedimento in vista di una successiva estradizione.