Si è svolta questa mattina, davanti al Palasalute di Imperia, la manifestazione di protesta per ribadire il ‘no’ all’ospedale unico provinciale.
“Mentre la pandemia da Covid-19 ha acuito le criticità della sanità, la popolazione è sempre più stanca ed esasperata di fronte alle lunghe liste di attesa nei pronto soccorso, per esami strumentali o visite specialistiche, per interventi chirurgici e ricoveri programmati, per entrare in una struttura di riabilitazione, per ricevere cure continue al domicilio – spiegano gli organizzatori. – Un progetto che prevede meno posti letto, reparti e personale sanitario, nessuna nuova specialità, tempi più lunghi per il soccorso e spreco di denaro pubblico, non offre le risposte che attendono i cittadini. Rappresenta invece il contrario di ciò che la pandemia ci ha insegnato”.
“Oggi ribadiamo la nostra contrarietà al progetto dell’ospedale unico – spiega Mariano Mij, segretario di Rifondazione Comunista e membro di ‘Cittadinanza Attiva’. – L’ospedale unico non risolverebbe i problemi più importanti dei cittadini della provincia di Imperia, cioè le lunghe lista di attesa per esami e visite specialistiche e una carenza di cure domiciliari. Proprio per potenziare tutte queste cose, che sono estremamente carenti, abbiamo bisogno di un forte investimento non in una struttura di cemento armato, ma in personale sanitario, che possa davvero portare le cure al domicilio, potenziando la medicina preventiva e territoriale, in modo che in ospedale le persone arrivino soltanto in casi più gravi. Ribadiamo il ‘no’ all’ospedale unico anche per motivi economici e per il fatto che un ospedale unico allontanerebbe la sanità dei cittadini, in una provincia dove la viabilità è molto scadente. Crediamo in un forte investimento sul personale, per una sanità di maggior qualità”.
L’iniziativa odierna, promossa dal Comitato contro l’ospedale unico e sostenuta da Attac, PRC e la Società della Cura imperiesi, è avvenuta in contemporanea con altre città liguri in una giornata nazionale di mobilitazione.
Mauro Giampaoli del comitato imperiese di ‘Attac Italia’, dichiara: “Le questioni della sanità sono sentite in maniera allargata in più di 30 piazze italiane, per trattare il tema della cura in maniera ampia, dalla cura del territorio alla cura dell’ambiente, perché crediamo che il Recovery Plan, che ci stanno propinando in segreto, non soddisfi le richieste e le attese dei cittadini. Oggi è una giornata che abbiamo denominato ‘recovery tour,’ che in giro per l’italia porterà questi contenuti”.