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L’ondata di maltempo che ha investito la provincia di Imperia lo scorso 29 ottobre, con forti venti e mareggiate, ha causato anche il cedimento del molo lungo di Oneglia, lasciando isolato l’ultimo tratto.

A cedere, in particolare, è stato il prolungamento del molo realizzato nel 2007, una costruzione creata a difesa dello scalo cosiddetto “obiettivo 2”.

“Per capire bene la situazione bisogna fare un flash-back e andare a circa 20 anni fa, quando si è deciso di fare a Porto Maurizio il più grande porto turistico del Mediterraneo, mentre il porto di Oneglia avrebbe dovuto rimanere, per legge, un porto commerciale” spiega Alberto Gabrielli, Dottore della Forestale di Imperia.

“Siccome però le intenzioni erano di mettere mano, anche dal punto di vista turistico, al porto di Oneglia (con gli yacht in Calata Cuneo), si decise di fare un nuovo molo, l'”obiettivo 2″, allungando il molo lungo e facendo una specie di chela di granchio, uno scalo dove poter mandare avanti le attività commerciali e quelle produttive che sarebbero state tolte da Porto Maurizio. Così non fu fatto, ma il denaro per l'”obiettivo 2” venne investito in questo piccolo scalo e nel prolungamento del molo lungo. L’allungamento fu fatto con una scogliera molto ridotta rispetto a quella del vecchio molo, e per la sua posizione va a ostacolare in parte lo sfogo naturale del Torrente Impero. Non solo, ma appena terminata la costruzione della prolunga, una mareggiata – non eccezionale – ne demolì la parte terminale che dovette interamente essere ricostruita. Insomma, questo cedimento la dice lunga sulle intenzioni di non accettare di fare un bellissimo porto turistico a Porto Maurizio e mantenere il porto commerciale a Oneglia”.