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Si è tenuto questa mattina presso la Camera di Commercio Riviere di Liguria a Imperia l’incontro sul tema ‘Turismo delle Radici‘ nell’anno delle radici italiane nel mondo, a supporto della relazione tra l’Italia e la grande comunità di italiani e italo discendenti che vivono all’estero, a partire dall’Argentina. Si ricorda, a tal proposito, questa sera la Notte Bianca e la Festa della Bandiera Argentina a Costa d’Oneglia

Le parole di Enrico Lupi e Alberto Corti

“Il 2024 è l’anno dei turismo delle radici. Abbiamo accolto la Festa della bandiera; Belgrano, nato a Costa d’Oneglia è colui che ha creato la bandiera Argentina. Per questo abbiamo creato un tavolo con attori di grande profilo per creare due focus, turismo delle radici in primis e poi per creare un modulo per importare forza lavoro per far sì che ragazzi formati vengano in Italia per dare sostegno e forza lavoro. Una relazione volta a rafforzare lo scambio dei flussi turistici, i rapporti commerciali e imprenditoriali e le opportunità di impiego”, ha esordito ai nostri microfoni Enrico Lupi, Presidente Camera di Commercio Riviere di Liguria.

“Viaggiare alla scoperta delle proprie radici- ha spiegato Alberto Corti, responsabile nazionale Turismo Confcommercio- e della storia familiare è un’esperienza straordinaria rivolta agli italiani all’estero. Il progetto Turismo delle Radici, grazie anche ai finanziamenti del PNRR e alle iniziative e agevolazioni previste nel bando riservato ai piccoli comuni, rappresenta una strategia integrata per la ripresa del settore e indica un tipo di turismo particolare rivolto ai discendenti di persone emigrate, che ritornano a visitare i luoghi in cui sono vissuti i propri antenati. Nello specifico per turismo delle radici, s’intende il turismo basato sulla ricerca delle proprie origini familiari, sul recupero dei luoghi e delle tradizioni del passato. Questo tipo di turismo rappresenta ormai un importante motore per lo sviluppo del sistema turistico italiano”.

Turismo delle Radici

Gli italiani residenti all’estero e i discendenti di origini italiane sono un bacino di potenziali viaggiatori che arrivano in Italia e sono in grado di generare un forte legame emotivo con i luoghi e di amplificare l’eco Italia nel mondo. Secondo i dati diffusi da Enit-Agenzia Nazionale del Turismo, il 30% del turismo delle radici, equivalente a circa 3 milioni di viaggiatori, copre sia un target giovane che va dai 25 ai 34 anni sia un target che va dai 55 ai 64 anni. Questi viaggiatori programmano visite a lunga permanenza in Italia, con una media di sette giorni a viaggio, generando un indotto economico significativo. Solo nel 2021, infatti, il turismo delle radici ha mosso oltre 4,2 miliardi di euro.

Recupero delle radici

Il “Turismo delle Radici” è dunque un’offerta turistica strutturata attraverso appropriate strategie di comunicazione, che coniuga alla proposta di beni e servizi del terzo settore (alloggi, enogastronomia, visite guidate) la conoscenza della storia familiare e della cultura d’origine degli italiani residenti all’estero e degli italo-discendenti. Nel 1997 l’ENIT inseriva nella categoria «Turista delle Radici» 5,8 milioni di viaggiatori che visitavano il nostro paese. Nel 2018, undici anni dopo, questo numero era aumentato a 10 milioni e il flusso economico in entrata generato dal Turismo delle Radici è stato pari a circa 4 miliardi di euro rispetto all’anno precedente).

Motore per lo sviluppo del sistema turistico italiano

Le opportunità offerte dal “Turismo delle Radici” registrano numeri importanti. Il potenziale bacino di turisti conta gli oltre 6 milioni Idi italiani che vivono all’estero oltre alle decine di milioni di discendenti di emigrati che dalla fine del 1800 hanno lasciato la Penisola. Per loro l’occasione di visitare la terra degli avi partiti da piccoli paesi magari oggi a rischio desertificazione. Il turismo delle radici vuole «favorire la crescita e l’occupazione dei piccoli comuni e può essere uno strumento per favorire gli investimenti in quei territori. Il potenziale c’è e il turismo delle radici aiuterà a destagionalizzare e soprattutto a fare scoprire le autentiche specialità agroalimentari oltre ad esperienze che spaziano dal cicloturismo, all’artigianato alla cultura.

Presenti Enrico Lupi, Presidente CCIAA Riviere di Liguria, Emilio Varaldo, Cciaa Italo-argentina, Giuseppe Cassini, presidente Circolo Manuel Belgrano, Giovanni Rainisio, Circolo Belgrano, Christian Pelo, Console generale Bangladesh, Romeo Olmo, Azienda Speciale Riviere di Liguria.

Le parole di Lupi e Corti nel video-servizio a inizio articolo.