Nei giorni scorsi il Tribunale di Imperia ha accolto la richiesta di concordato presentata da Amat per scongiurare il rischio fallimento.
Quest’oggi le rsu (Rappresentanze Sindacali Unitarie) dell’azienda hanno pubblicato un comunicato per denunciare la grave situazione finanziaria dell’ente:
“La ‘guerra dell’acqua’ miete un’altra vittima: dopo Rivieracqua e AIGA, anche AMAT costretta al concordato per evitare il fallimento. Visto l’assordante silenzio che sta circondando la vicenda, con questo comunicato le R.S.U. di A.M.A.T S.p.A., a nome di tutti i dipendenti, vogliono portare a conoscenza della cittadinanza la grave situazione di dissesto finanziario in cui si trova la società, con conseguente ricorso al concordato prefallimentare a far data dal 7 novembre, ed esprimere la loro viva preoccupazione per una situazione che, a livello provinciale, sta prendendo una china molto pericolosa.
Nonostante la mancata erogazione della quasi totalità della tredicesima e del blocco del pagamento di reperibilità, straordinari ed indennità di servizio, relativo al mese di ottobre, le maestranze di A.M.A.T., a fronte del timore per il futuro del proprio posto di lavoro, continuano con la loro consueta professionalità ed abnegazione a garantire la continuità e la qualità del servizio (comprese le reperibilità notturne e festive).
Chiediamo con forza che tutti gli Enti e le autorità, che sono preposti al controllo ed alla soluzione di questa ingarbugliata situazione dell’acqua pubblica provinciale, prendano seria coscienza della gravità della situazione e che provvedano in tempi rapidi a trovare le modalità atte a salvaguardare sia la qualità del servizio fornito alle utenze, sia l’occupazione di tutti i lavoratori coinvolti in questa vicenda”.