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Al di là della forma, l’Aurelia Bis ha visto le parti politiche convergere durante il Consiglio Comunale di Imperia. Entrando poi nel sottobosco politico, i toni si sono accesi – complici alcuni atteggiamenti poco edificanti – ma prendendo i concetti, spogliati di qualsiasi ricamo oratorio, l’idea della nuova viabilità imperiese ha visto il favore di maggioranza, minoranza e comitato Garbella-Prino, presente all’assemblea.

Quest’ultimo però avanza forte nella richiesta di rivedere il progetto: in estrema sintesi, il passaggio del primo tratto dell’ Aurelia Bis, oggi previsto su via Ballestra, dovrebbe spostarsi invece su Via Littardi. Con una sensibile riduzione negli espropri e nei costi ma soprattutto tenendo conto delle caratteristiche urbanistiche di zona Garbella.

Allo stato attuale le opere porterebbero, parlando sempre del Prino, alla costruzione di due rotonde (una sull’Aurelia all’altezza del semaforo della Garbella) e di un ponte sul torrente. La Regione, già nel 2012, aveva già valutato i lavori in termini di ‘criticità’ suggerendo di utilizzare la viabilità già esistente favorendo così la fattività e l’economicità del progetto.

“Il comitato ha necessità di essere ascoltato dall’amministrazione affinché le prescrizioni fatte sull’impatto ambientale, a suo tempo, da Regione e Comune siano rispettate e che ANAS adegui il suo progetto a queste”, ha spiegato il presidente del comitato Aurelia Bis Garbella-Prino, Alessandro Barla. Prima del consiglio, alcuni aderenti si erano seduti sulle scale di Palazzo Civico per poi diventare pubblico nell’assemblea. “Sono membri che hanno già conferito una quota di partecipazione per eventuali istanze legali”.

Comitato che, per voce dello stesso Barla, esce tutto sommato soddisfatto dal consiglio: “Voglio leggere positivamente l’intervento di Gaggero affinché il Comune, in sede di valutazione di impatto ambientale in Regione, segua le prescrizioni fatte a suo tempo. Posso capire che fino a qua sia stato privilegiato un dialogo con ANAS, come detto da Gaggero, e mi auguro che, nelle dovute sedi, porterà tutta una serie di osservazioni”.

Nel consiglio, l’assessore ha specificato come l’amministrazione si sia mossa in questo periodo. Lasciandosi scappare la frase: “Come suggerito dal sindaco, abbiamo steso il tappeto rosso ad ANAS ed io ho accompagnato i loro tecnici su ogni cantiere. E per non destabilizzarli non abbiamo mai voluto sollevare polveroni qua o con i cittadini e comitati”. Pensieri che hanno aizzato la risposta di Ivan Bracco poi rinvigorita sulle sue pagine social.

“È di una gravità enorme che il sindaco abbia ordinato di dare massima collaborazione al commissario e ha negato di dare informazione alla città intera su quello che stava avvenendo. Dopo mesi e mesi di insistenza nei quali l’amministrazione ha sempre negato che nulla sapeva e nulla faceva”, discorso di Bracco che era stato preceduto dalla mozione presentata da Edoardo Verda, accolta però da una platea molto scarna con vari membri della maggioranza e della giunta che avevano momentaneamente abbandonato l’aula proprio durante l’esposizione dell’ordine. La sensazione è che non ci fosse nulla di preparato ma certo non si è parata una immagine edificante.

Al centro della questione c’è la costruzione del primo lotto della Aurelia bis che dal Prino arriverà alla SS28, per un costo di 400 milioni di euro. Mentre non è stato trattato il secondo lotto, dalla SS28 a Diano Marina. Il comitato, per voce della minoranza, chiedeva di fare luce sullo stato dell’arte e sulle prescrizioni di Regione e Comune e un eventuale tavolo di confronto con ANAS. Mozione respinta.