Si è tenuta oggi al Tribunale di Imperia l’udienza nel processo contro Enrica Massone, 57 anni, accusata di essersi finta medico e di aver esercitato la professione senza i titoli necessari. La vicenda fece molto discutere, perchĂ© la donna lavorò per circa due mesi nell’ospedale di Bordighera prima che venisse scoperta.
Nel 2023, Enrica Massone, originaria di Torino, aveva ottenuto un incarico come medico nel reparto di Medicina Generale dell’ospedale Saint Charles, presentando un curriculum falso e dichiarando di essere laureata in medicina e di avere esperienza nel settore, ma in realtà non aveva né laurea né abilitazione. Durante quei due mesi ha visitato pazienti, firmato documenti e partecipato ai turni, assumendo responsabilità mediche senza le competenze necessarie.
L’assunzione avvenne tramite due cooperative sanitarie, finite sotto accusa per non aver controllato a fondo i titoli della donna.
Testimone oggi in aula anche l’ex direttore generale di ASL 1 Luca Filippo Maria Stucchi, che ha spiegato le modalitĂ di gestione del personale medico presso l’ospedale di Bordighera, gestito in parte da GVM per la componente medica, senza contratti diretti tra l’Asl1 e i medici.
La vicenda è emersa quando il dottor Simone Carlini, responsabile del punto di primo intervento, ha scoperto che la Massone non risultava iscritta all’Ordine dei Medici, segnalando il fatto al direttore dell’ospedale. A seguito della scoperta, la Massone è stata interdetta dalla struttura, e l’Asl ha denunciato il caso alla Procura della Repubblica.
Carlini ha inoltre riferito di episodi preoccupanti, come l’incapacitĂ di eseguire una sutura o di gestire emergenze.
Testimone anche il dottor Paolo Petrassi che ha parlato di come la Massone non riuscisse a utilizzare il computer e i dispositivi informatici del reparto, attribuendo il suo problema alla dislessia.
La procura accusa la donna di esercizio abusivo della professione medica, truffa e falso ideologico. Il giudice Eleonora Billeri ha disposto una perizia psichiatrica per valutare se l’imputata fosse consapevole delle proprie azioni. L’avvocato della difesa sostiene che la sua cliente possa aver agito sotto l’influenza di disturbi psicologici, mentre l’accusa ha parlato di truffa deliberata.
Il giudice ha quindi rinviato l’udienza al prossimo 14 maggio.