Il consigliere di Imperia al Centro, Guido Abbo è intervenuto in seguito alla nota stampa dell’assessore Laura Gandolfo:
“Non sono uso a batti e ribatti di scarso interesse per la cittadinanza, ma l’insieme di menzogne contenuto nella replica arrogante dell’assessore Gandolfo richiede una risposta; normalmente rifuggo dalle sterili polemiche e cerco di criticare sempre in modo costruttivo, ma a tutto c’è un limite.
Innanzitutto va smentita la surreale affermazione che Imperia al Centro abbia “guidato l’amministrazione precedente”: ricordo, per gli smemorati, che nessuno dei tre fondatori e leader della precedente amministrazione (il sindaco Capacci, il vice sindaco Zagarella e l’ex sindaco Strescino) ha supportato la mia candidatura del 2018; ricordo altresì che Imperia al Centro è nata a maggio 2018, poche settimane prima del voto e ad eccezione del sottoscritto si compone quasi esclusivamente di cittadini che si avvicinano per la prima volta alla pubblica amministrazione, e che ci sono più membri dell’ex amministrazione Capacci seduti con lei in giunta, che in Imperia al Centro.
Se l’assessore, parlando di Imperia al Centro, intendeva rivolgersi direttamente a me, le ricordo altresì che non mi sono mai occupato del verde urbano nè del relativo capitolato; quanto alla paternità del pre-dissesto, le ricordo che mi sono occupato del bilancio del Comune di Imperia per circa 2 anni e mezzo, fra il 2013 al 2016, e che i debiti del piano di riequilibrio sono quasi tutti precedenti a tale periodo. La paternità del pre-dissesto del Comune di Imperia, oltre che alle spese folli delle amministrazioni ante 2013, va in gran parte addebitata alla improvvida decisione della Provincia, nel 2012, di affidare il servizio idrico a Rivieracqua (definita un bidone dallo stesso Sindaco Scajola) la quale, andando in default, ha trascinato dietro di se AMAT, rendendo inesigibili i crediti vantati del Comune di Imperia verso la sua partecipata. Dobbiamo ricordare all’assessore che la Provincia nel 2012 era governata dai Paperini & Paperoni piazzati dal suo attuale Sindaco, oppure riesce ad affermare che anche in questo caso la colpa fosse di Imperia al Centro?
La verità è che oggi l’Amministrazione, messe in sicurezza le casse del Comune con la vendita dell’Autofiori, quando vuole i soldi li trova, ma preferisce spenderli per riverniciarsi l’ego, con interventi inutili per la cittadinanza come l’acquisto e ristrutturazione dell’ex APT (600/700 mila euro per metterci 7 dipendenti, quando il Comune è vuoto!!!) o come il restauro del bagno del Piano Nobile del Palazzo, a servizio del Signor Sindaco e dei suoi Illustri Ospiti (mal contati, altri 100 mila euro).
Vogliamo forse consigliare ai nostri cittadini e turisti di andare a passeggiare nei 50 metri quadri degli storici giardinetti dell’ex APT di fresco restauro, invece che al parco urbano? Oppure di andare a espletare le proprie necessità fisiologiche nel bagno del Piano Nobile del Palazzo Civico, visto che in tutta la città non esiste un bagno pubblico?
Sul rifacimento del progetto del parco urbano attendiamo con trepidazione di conoscere quali altri elefanti bianchi e cattedrali di cristallo l’Amministrazione riuscirà ad inventarsi per rovinare i progetti lasciati in eredità (già finanziati, per 24 milioni di euro) dalla precedente amministrazione, dopo aver partorito la rotatoria di Castelvecchio (la prima rotatoria stradale visibile dallo spazio, come la Muraglia Cinese) e l’ennesimo ascensore, come quello previsto davanti al Comune con i soldi della pista ciclabile. Assessore, per cortesia, prenda atto che la campagna elettorale è finita, pensi ad amministrare e la smetta di fare l’opposizione a “quelli di prima”, è una cosa puerile e, soprattutto, ai cittadini di Imperia non serve.”