Il tennis è uno di quegli sport che secondo l’interpretazione generale dei suoi praticanti è stato penalizzato dalle ultime disposizioni emesse ieri sera dal premier Giuseppe Conte. In particolare tutti contestano la discriminazione tra tennisti professionisti e tutti gli altri: i primi, un centinaio, possono riprendere gli allenamenti sui campi da lunedì 4 maggio, gli altri invece dovranno aspettare il 18 maggio.
Tra gli ‘altri’ ci sono tutti i giocatori di classifiche più basse o non classificati, tutti gli amatori e di conseguenza anche i maestri che da mesi ormai non fanno lezione e non incassano più nemmeno un centesimo.
“Sono rimasto malissimo da quello che ieri sera ha detto Conte – racconta Massimiliano Conti, maestro del Ct Sanremo – un concentrato di rabbia e delusione per aver visto escluso il tennis dagli sport che si possono tornare a praticare dal 4 maggio. Certo, nessuno di noi avrebbe preteso che tutto potesse essere da subito come era prima della crisi sanitaria, ma speravo che il buon senso fosse prerogativa di chi deve prendere decisioni riguardo la nostra vita. Invece ho capito che c’è stata superficialità, dovuta probabilmente alla scarsa conoscenza della materia”.
In effetti, sembra che il tennis sia considerato uno sport di squadra quando è uno degli esempi più lampanti di sport individuale.
“È così – conferma ‘Massi’ – diventa sport di squadra solo quando si gioca la Davis, e comunque anche in quel caso al massimo si gioca un doppio. Ma il tennis è sport individuale e noi maestri eravamo praticamente certi che ci venisse concesso riprendere la nostra attività con lezioni singole ovviamente, su un campo lungo 23 metri e quindi con distanze di sicurezza più che mai rispettate. Lo spogliatoio è luogo chiuso e potenzialmente pericoloso per il contagio? Va bene, spogliatoi chiusi, alla fine della lezione ci si asciuga il sudore e la doccia si fa a casa. E invece niente, bisogna spettare altre tre settimane!”
“Fossi un allenatore di volley, di calcio, di basket me lo sarei anche potuto aspettare – dice Conti – in quegli sport veramente di squadra il contatto ravvicinato è costante e certo non puoi fare agonismo o allenamento con la mascherina. Ma mi chiedo, è più pericolosa una lezione di tennis individuale, senza contatto nemmeno ravvicinato o è più pericoloso farsi una corsa a piedi o in bici in un parco, o sulla ciclabile dove inevitabilmente incontri altri come te che non vedono l’ora di poter tornare a respirare un po’ di libertà e di sana attività all’aperto?”
“Al Circolo della Foce a Sanremo siamo sei maestri ma la situazione è uguale per tutti, al TcSolaro come in ogni circolo compreso quello di Bordighera dove c’è il Piatti Tennis Center. Lì ad esempio possono ricominciare dal 4 maggio ad allenare Jannick Sinner la promessa del tennis italiano giustamente considerato atleta di interesse nazionale”. “Anch’io – termina Massimiliano Conti – dal 4 maggio potrò tornare a dare una mano a Fabio Fognini insieme al collega Matteo Civarolo che si occupa di Gianluca Mager, non sappiamo ancora se al Ct Sanremo o ad Arma di Taggia. Ma tutti gli altri purtroppo dovranno aspettare con la speranza che la curva dei contagi continui ad abbassarsi ancora di più per tornare ad un po’ di normalità più presto possibile, magari prima del 18 maggio”.