Mancano due settimane all’inizio del Festival e oltre all’attesa montano anche le polemiche. Polemiche che da sempre sono il sale della manifestazione, ancor più in questo caso con l’importante ricorrenza dei 70 anni della kermesse canora più famosa al mondo.
Non è una vigilia tranquilla quella che sta trascorrendo Amadeus e il suo gruppo di lavoro. Accusato di sessismo per una ingenua affermazione su Francesca Sofia Novello fidanzata di Valentino Rossi e prontamente scagionato dalla stessa, il conduttore e direttore artistico dopo aver incassato il no-grazie di Salmo (“A Sanremo preferisco San Siro”) e quello di Monica Bellucci si trova adesso a dover affrontare l’onda d’urto collegata alla scelta di inserire il rapper Junior Cally (all’anagrafe Antonio Signore) nel cast dei big.
Ad accendere la polemica è il testo di un brano del rapper mascherato che risale al 2017: le parole di ‘Strega’ sono chiaro riferimento alla violenza di genere, cioè nei confronti delle donne. Il pezzo è di tre anni fa e le frasi incriminate si conoscevano da quel tempo ma è altrettanto vero che il polverone si è alzato quando sono state rese note solo alcune rime di “No grazie” il suo brano selezionato per questo Festival:
“… spero si
capisca che odio il razzista
che pensa al paese ma è meglio il mojito
e pure il liberista di centro sinistra
che perde partite e rifonda il partito…”
Dall’entourage di Cally ci si chiede se si tratti di polemiche artistiche (“l’arte non è censurabile”) o politiche ma contro di lui si sta alzando un muro e a mettere mattoni sono le onorevoli di destra, di centro e di sinistra, oltre al gran capo della Rai, il presidente Marcello Foa che ha parlato di: “…scelte che vanno nella direzione opposta rispetto a quella auspicata. Il Festival deve rappresentare un momento di condivisione di valori, di sano svago e di unione nazionale, nel rispetto del mandato di servizio pubblico. Scelte come quella di Junior Cally sono eticamente inaccettabili…”.