Sono ore di grande tensione tra il Silb (Sindacato Italiano Locali da Ballo) che è l’Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da Ballo e di Spettacolo, e il Governo dopo la decisione drastica di chiusura di tutte le discoteche con decorrenza immediata. Il presidente nazionale Silb, Maurizio Pasca, ha prima annunciato e poi proposto ricorso al Tar del Lazio contro questa decisione che penalizza un intero settore, anche se sembra che solo il 20% delle 2.500 disco italiane avesse riaperto nello scorso mese di luglio.
Il ricorso al Tar ha inasprito gli animi e il ministro dello Sviluppo economico Patuanelli oggi ha preferito far saltare l’incontro previsto proprio con Pasca per attendere la sentenza del Tar ma il presidente Silb ha invece rilanciato offrendo il ritiro del ricorso in cambio però di un impegno formale dello Stato per aiutare economicamente la categoria.
“E’ evidente che come Silb noi non possiamo essere d’accordo con queste ultimissime decisioni che penalizzano un intero comparto e non solo quelli che non hanno voluto o potuto far rispettare le regole anti Covid” dice Tommy Osella presidente provinciale dell’Associazione.
“Non è giusto nei confronti dei tanti gestori che sono stati in grado di far bene in questa situazione così complicata e che per farlo hanno anche investito risorse economiche per la sicurezza. Ci hanno fatto aprire e adesso ci fanno richiudere e colpiscono tutti, grandi e piccoli, senza tener conto delle enormi differenze di spazi e di affluenza, con il risultato di farci perdere quasi metà stagione, con ancora due o tre weekend molto importanti”.
“Valutare il danno in 4 miliardi di euro per tutta la nostra filiera non è esagerato – dice Osella – e il nostro sindacato ha dovuto ricorrere al Tar dopo averne valutato la fattibilità. Io gestisco una discoteca al chiuso ma con ampi spazi aperti sulla terrazza e sono chiuso da fine febbraio, qui dalle nostre parti ci sono stabilimenti balneari che hanno anche la licenza da ballo e possono sfruttare spazi molto molto abbondanti per evitare assembramenti ma anche questi sono costretti a richiudere, ingiustamente”.
“Sappiamo bene quanto sia difficile far rispettare le norme di distanziamento nei locali da ballo – chiarisce Tommy Osella – ma direi che sono le stesse difficoltà che si incontrano un po’ ovunque, per strada, in spiaggia, nei supermercati, nei ristoranti. Inoltre siamo in una zona molto turistica, qui la gente viene per svagarsi e per rilassarsi, si percepisce molto meno la preoccupazione di una nuova ondata di contagi, tutto sembra alle spalle”:
Il presidente provinciale Silb conclude dicendo: “Se il nostro sacrificio sarà servito a salvare delle vite umane e ad impedire il ritorno dei contagi, allora ben venga. Ma resto dell’idea che con la mascherina indossata e le mani ben lavate e igienizzate il rischio cala drasticamente anche di fronte agli assembramenti. Tutti devono essere più responsabili cercando di non esagerare”.