Il periodo natalizio è caratterizzato dai presepi più particolari. Giuseppe Trincheri, ogni anno, crea personaggi usando i materiali più insoliti. Quest’anno ha utilizzato le radici degli alberi.
“Il presepe che costruisco da 21 anni viene fatto in ricordo di un ex deportato nei campi di concentramento che ho conosciuto. Durante il suo periodo di prigionia creava, per passare il tempo, statuine con la mollica di pane, per poi mangiarsele a causa della fame. A questa carissima persona ho promesso che ogni anno avrei costruito un presepe per ricordare la sua memoria”, racconta Trincheri.
Le statuine che crea, oltre a quelle del presepe tradizionale, sono persone comuni, abitanti di Bellissimi, che lavorano la terra e si prendono cura degli animali: “Quando trovo pezzi di legno, grazie all’immaginazione, mi immagino persone che conosco. Con l’aiuto di un coltellino intaglio il legno, il minimo indispensabile per dare la forma che più desidero”.
Ogni anno Trincheri crea un tema diverso per rappresentare il suo presepe, l’anno scorso ha raccontato la storia delle olive, quest’anno invece ha voluto rappresentare il lavoro nei campi: “Ogni personaggio ha un nome che rappresenta qualcuno che ho conosciuto”, racconta ai microfoni di Riviera Time.
Servizio video e articolo a cura di Martina Bonsignorio.