“La questione dell’incarico che frutterà 91mila euro in due anni all’onorevole Di Muro non si limita, ovviamente, alla sua legalità. La domanda che ci si dovrebbe piuttosto porre è se sia o meno opportuno che un sindaco (del centrodestra), ad appena due mesi dalle elezioni regionali, riceva un incarico da 91mila euro in due anni dal presidente della Regione (guarda caso, anch’egli di centrodestra): una ‘filiera’ che sembra premiare più le casse personali di Di Muro che la città”, esordisce il Circolo PD di Ventimiglia, a cui fanno eco le dichiarazioni di Vera Nesci e Alessandro Leuzzi, membri del gruppo consiliare PD.
“Un altro punto cruciale riguarda il tempo richiesto da tale incarico. Quanto ne verrà sottratto al ruolo di sindaco di Ventimiglia? Già durante la campagna elettorale, Di Muro era stato accusato di voler fare il sindaco part-time per i suoi impegni romani. Ora, la situazione peggiora: è ancora part-time, ma impegnato a Genova anziché nella capitale”, proseguono i consiglieri. “Questo solleva dubbi sulla ‘filiera istituzionale’, presentata come sinergia tra Comune, Regione e Governo, ma che sembra piuttosto uno strumento per avanzamenti personali e incarichi di prestigio. Intanto, Ventimiglia resta in difficoltà, mentre le promesse di miglioramento si rivelano vuote. Se la filiera serve solo agli interessi di pochi, che valore ha per i cittadini? Con meno tempo dedicato alla città, le priorità dei ventimigliesi finiscono in secondo piano rispetto alle ambizioni personali”.
“Di Muro farebbe meglio a concentrarsi sulla sua professione di ‘tecnico della pubblica amministrazione’, lasciando il ruolo di sindaco a chi è davvero impegnato per il futuro di Ventimiglia. La città che oggi da una pessima immagine di sé, ha bisogno di una guida stabile e a tempo pieno per affrontare le sfide attuali e costruire un futuro migliore”, concludono.