Conservare la biodiversità e valorizzare le bellezze del nostro mare, il santuario Pelagos e le secche di Santo Stefano al Mare in primis. Questo il messaggio che la Capitaneria di Porto ha voluto inviare oggi attraverso una conferenza stampa che ha visto la presenza del comandante generale ammiraglio Giovanni Pettorino, in visita nell’imperiese, del direttore marittimo Nicola Carlone e del capitano di fregata di Imperia Giuseppe Semeraro.
“Il Mediterraneo è un mare che ha una biodiversità particolare e, al suo interno, insistono aree pregiate come il tratto di mar Ligure ricompreso nel santuario dei cetacei – spiega l’ammiraglio Pettorino. Nel contesto di questo mare esistono poi aree protette come quella di Portofino. L’altro giorno abbiamo effettuato un’immersione nelle secche di Santo Stefano al Mare che insistono davanti all’omonimo comune. Un’area di circa 8 km all’interno della quale vi è una biodiversità interessantissima che sia sotto il profilo faunistico che della flora va tutelata per assicurare anche negli anni futuri questo valore aggiunto del territorio. È importante che i nostri figli possano vedere ciò che vediamo oggi noi. Abbiamo ricevuto il mare in eredità dai nostri padri, ma anche in prestito dai nostri figli e a loro dobbiamo consegnarlo nel miglior modo possibile”.
L’occasione è stata buona per tornare anche sul libro ‘Navi mute’ che racconta la storia di Natale De Grazia e della sua morte, ancora oggi, avvolta nel mistero.
“Con un pool a Reggio Calabria negli anni ’90 partecipava a indagini sul traffico di rifiuti sulle navi. Un’indagine della commissione d’inchiesta parlamentare ha rilevato che alcuni passaggi di quelle attività andrebbero ancor più approfondite oggi”.