“Temi legati alla Contemporaneità, all’approfondimento del pensiero dei Grandi personaggi, opere che lasciano il segno nella storia della letteratura caratterizzano la stagione autunnale di questa rassegna tra le più longeve d’Italia, ben armonizzata con il Premio Semeria. Un ringraziamento particolare alle istituzioni, agli scrittori e a tutti coloro che con la loro presenza sostengono un progetto culturale che arriva da lontano e che caratterizza l’immagine della nostra azienda, realizzando un solido legame con il mondo scolastico e con la società civile. I Martedì Letterari continuano a rappresentare un momento di incontro e di confronto, su proposte culturali di alto livello come nella nostra migliore tradizione”, affermano il presidente ed amministratore delegato Gian Carlo Ghinamo e i consiglieri Lucia Artusi ed Eugenio Nocita.
Dopo il successo dell’incontro con il luogotenente Massimiliano Latorre con il libro “Il sequestro del marò” (La vita felice) e con il giornalista Graziano Cetara con il volume “Milena Sutter” (Minerva), domani martedì 3 ottobre nel Teatro dell’Opera, ore 16.30, nell’ambito dei Martedì Letterari per il ciclo “La Cultura della Legalità” il prefetto Vittorio Rizzi, vice capo vicario della Polizia, vice direttore generale della Pubblica Sicurezza con Funzioni Vicarie presenta il saggio: “Investigare 5.0“, curato insieme alla professoressa Anna Maria Giannini. Dialogano con l’autore il magistrato e saggista Gian Carlo Caselli, il procuratore capo di Imperia Alberto Lari, il prof. Mauro Grondona.
“Abbiamo pensato di realizzare un manuale di criminologia in cui esperti del law enforcement, in campo nazionale e internazionale, delle accademie universitarie, della magistratura e del giornalismo affrontano i temi della criminologia e della criminalistica con rigore scientifico e linguaggio divulgativo. ‘Investigare 5.0’ è un viaggio nel mondo delle indagini che porta lontano, anche oltre i confini nazionali. Gli autori, partendo dalla storia della criminalistica, ci guidano sulla scena del crimine dove nel tempo il sopraluogo è diventato virtuale ed immersivo e affrontano le sfide del terzo millennio, dal cybercrime alle piattaforme criptate, dalle mafie tradizionali alle macro mafie, dal terrorismo interno al Daesh” (Scrivono i curatori).
“Investigare 5.0” – Presentazione
“Come direttore generale della Pubblica Sicurezza, il mio ringraziamento va ai tanti dirigenti e ufficiali delle forze di polizia, ai colleghi stranieri e agli esperti che hanno voluto offrire il loro contributo a questa opera che racconta un affascinante viaggio nel mondo delle indagini e della sicurezza, mirabilmente accompagnati da Vittorio Rizzi e Anna Maria Giannini che ne sono i curatori. Un racconto che ci consegna un bagaglio di conoscenze arricchite dall’esperienza di chi è impegnato in prima linea nella lotta alla criminalità e al terrorismo. Il manuale vuole essere una sorta di giving back degli investigatori alle accademie e alle scienze criminologiche, con la restituzione del sapere scientifico arricchito dall’esperienza sul campo. Come un prisma di vetro che scompone un raggio di luce bianca in mille colori, così ‘Investigare 5.0’ affronta la complessità del mondo delle indagini offrendo le diverse prospettive che, oggi, sono richieste per garantire la sicurezza dei cittadini: alla preparazione professionale e all’intuito dell’investigatore si affianca il lavoro del biologo, del chimico, del fisico, dell’ingegnere, dello statistico, dello psicologo, del sociologo, dell’esperto in comunicazione. Una pluralità di saperi e di esperienze collegati da due temi di fondo, solo apparentemente lontani: l’innovazione tecnologica e una diversa sensibilità culturale in tema di promozione e tutela dei diritti umani. L’innovazione tecnologica, negli anni che stiamo vivendo, a cavallo di due millenni, ha determinato un’accelerazione unica nella storia dell’umanità. La rivoluzione digitale offre opportunità straordinarie tanto alle indagini che alle minacce criminali, che richiedono studio e un’attenzione costante per intercettare i nuovi pericoli e predisporre per tempo le contromisure. L’altro filo rosso che ispira questo manuale è l’attenzione alla vittima, una sensibilità contemporanea – oggi codificata anche nell’ordinamento giuridico – che ha introdotto nella criminologia una nuova prospettiva vittimologica. Quella che il codice di procedura penale definisce come la persona offesa dal reato non rappresenta più solo il titolare di un’istanza risarcitoria, ma diventa il protagonista della complessa macchina della sicurezza, che deve essere adeguata ad accogliere i bisogni di chi soffre per essere stato vittima di un crimine ed è titolare di un’istanza di giustizia. Tecnologia e vittimologia diventano così due facce della stessa medaglia, in cui la scienza è il fulcro di una nuova conoscenza che deve partire e tornare all’uomo, per regalare alla società livelli sempre più alti di civiltà e umanità”. (Prefetto Vittorio Pisani, capo della Polizia).