video
play-rounded-outline
02:34

Preoccupano i fortissimi rincari dell’energia elettrica e delle altre materie prime, iniziati già negli ultimi mesi dello scorso anno. Tra i settori più colpiti c’è quello della pesca, dove l’energia ha subito aumenti del +45%, mentre i costi del carburante per le imbarcazioni sono cresciuti del +50%, da settembre 2021 a oggi. Aumenti destinati a crescere ulteriormente nel prossimo futuro.

“Ricordiamo che il settore della pesca è già un settore fortemente provato da tutta una serie di altre questioni: da una normativa che mal si adegua alle caratteristiche della pesca artigianale soprattutto per quella che è la pesca ligure – dichiara Lara Servetti, responsabile regionale di Legacoop Agroalimentare. – Quindi, in un contesto già di sofferenza, avere un aumento dei costi energetici e un aumento di quelli che sono i costi del carburante può solo che mettere in ginocchio le imprese liguri”.

A questi aumenti si aggiunge anche quello dei canoni demaniali marittimi, passati da 380 euro annui a 2500 euro: “Questo è un ulteriore aggravio di costi che sicuramente metterà in ginocchio diverse aziende, soprattutto quelle titolari di concessioni demaniali e che non hanno magari costituito un unico soggetto per la titolarità della concessione. Abbiamo già chiesto al Governo che attui delle politiche per calmierare i prezzi e che metta in campo azioni per salvaguardare le imprese e i livelli occupazionali. I pescatori sono fortemente preoccupati”.