Evidentemente era ancora troppo presto per invogliare gli elettori a recarsi alle urne.
Ieri, 28 giugno, in tutta la Francia si sono svolti i ballottaggi delle municipali dove il primo turno, tre mesi fa all’inizio della pandemia, non era stato sufficiente per eleggere sindaco ed esecutivo nelle più importanti città transalpine.
Il tasso di astensione di ieri è stato addirittura del 60% nonostante le rassicurazioni sulla sicurezza e i dispositivi di protezione adottati in tutti i seggi aperti.
Le elezioni sono comunque considerate valide a tutti gli effetti e a livello ‘locale’ hanno confermato Christian Estrosi e Jean-Claude Guibal rispettivamente a sindaci di Nizza con il 60% e di Mentone con il 55% delle preferenze. Ma in questi due comuni la percentuale dei votanti è stata addirittura inferiore a quella nazionale, all’incirca un terzo degli aventi diritto.
La disaffezione dell’elettorato nei confronti della politica preoccupa il governo francese anche se le spiegazioni di un tale flop sono molteplici e iniziano dalla condizione di ritrovata libertà dopo il lungo ‘confinement’ e la pochissima voglia di rinunciare anche soltanto parzialmente ad una giornata di festa per andare a votare e proseguono con un’analisi più ampia questa volta a livello politico e non sociologico. Chi non ha disertato i seggi ha portato a casa un risultato senza precedenti: il partito EELV (Europe Ecologie Les Verts) è l’indiscusso vincitore dei questo confronto nazionale. I Verdi hanno conquistato sindaci e maggioranze di città importanti come Strasburgo, Lione e soprattutto Bordeaux che da 73 anni vedeva alla sua guida un esponente della destra. In mano agli ecologisti passano anche Tours, Besancon, Poitiers, Annecy e Grnoble, mentre a Parigi la riconfermata prima cittadina Anna Hidalgo ha prevalso grazie alla sua alleanza pubblica e molto pubblicizzata proprio con il partito dei verdi.
Tutti gli altri schieramenti escono non bene o malissimo dalle votazioni a cominciare dal partito LREM (La Republique En Marche) che fa capo al presidente Emmanuel Macron il quale già da subito si dovrà confrontare con questa vera e propria ondata ecologista nel corso della Convenzione Cittadina sul Clima in programma all’Eliseo.
Una curiosità: a Parigi al ballottaggio di ieri erano in competizione tre candidati, come prevede la legge elettorale francese, ed erano tre rappresentanti di sesso femminile, la riconfermata Anne Hidalgo che ha prevalso su Rachida Dati e Agnes Buzyn. In Francia questa non è nemmeno più una notizia, da noi invece…