Come previsto, la questione della chiusura stretta della frontiera italiana nella Val Roya ai francesi che devono raggiungere il litorale si trasferisce negli alti palazzi del Governo.
La senatrice Dominique Estrosi-Sassone chiede risposte all’Eliseo alla sua richiesta di intervento scrivendo “Il Governo deve essere in grado di trovare una soluzione consensuale e pragmatica per i nostri abitanti della Val Roya che devono transitare su strade in territorio italiano per rispettare impegni e appuntamenti di carattere medico o per andare a lavorare, nel pieno rispetto dei limiti riguardo gli spostamenti in deroga nel quadro dello stato di emergenza sanitaria”.
La questione resta delicata ma sembrerebbe comunque di non difficile soluzione se è vero che i nostri frontalieri lavorano, non tutti evidentemente in queste settimane, non solo nel Principato ma anche in terra francese e transitano senza problemi alla frontiera a fronte di certificati di autorizzazione, non si vede per quale motivo non possa essere adottata la stessa linea a parti inverse.
Se lo domandano gli abitanti di Tenda, di Breil e degli altri piccoli comuni della valle italo-francese che pensano ad una sorta di vendetta per tensioni precedenti causate dai nostri vicini. Si porta ad esempio il divieto di transito dei grossi tir nei comuni francesi che ha causato danni ai nostri trasportatori che transitano su quella strada, o anche alle accuse che ci sono state rivolte di inaffidabilitĂ per i lavori del nuovo tunnel del Col di Tenda.
Gli italiani invece accusano i francesi di approfittare di permessi di transito solo per fare acquisti nei nostri centri commerciali per risparmiare sulla loro spesa o peggio ancora per fare scorte di sigarette che da noi costano la metĂ che oltre frontiera.