Giuseppe Conte ha condensato in cinque punti le iniziative del Governo in vista della Fase 2, quella cioè post 4 maggio.
Al primo punto figura l’invito a rispettare a tutti i livelli le misure di distanziamento sociale come quelle in atto al giorno d’oggi per quelle persone autorizzate ad uscire da casa.
Il secondo punto Conte intende promuovere l’utilizzo diffuso dei dispositivi di protezione individuale (mascherine, guanti e magari occhiali) sin quando non saranno disponibili sia una specifica terapia anti-virus e ancora meglio un vaccino ad hoc.
Al punto tre il Presidente del Consiglio inserisce il rafforzamento delle reti sanitarie territoriali come arma principale per combattere il virus, con l’incremento dei servizi di prevenzione con particolare attenzione alle case di cura e alle RSA. Verranno aumentati i Covid Hospital anche per ridurre notevolmente il rischio di contagio per gli operatori sanitari e per i pazienti che soffrono altre patologie.
L’uso corretto dei test riguarda il quarto punto messo a fuoco. Ci si riferisce a test sia molecolari con utilizzo del tampone, che sierologici con prelievo del sangue, per fotografare lo stato epidemiologico del nostro Paese. Prossimamente verranno effettuati 150mila test a campione, e possibilmente in una fase successiva altrettanti per un quadro il più completo possibile.
Infine al punto cinque il tanto discusso utilizzo di nuove tecnologie per una strategia di mappatura di contatti sospetti con portatori di virus, un aspetto trattato anche in molte altre nazioni e che sta sollevando un polverone di polemiche.