Dopo la conferenza rompi-ghiaccio di Giorgia ed i grandi annunci di Amadeus, alla sala stampa del Casinò si è presentato Gianluca Grignani che si esibirà questa sera in ‘Quando ti manca il fiato’ per il 73esimo Festival di Sanremo.
“Oggi, 7 febbraio, non è solo la giornata contro il bullismo ma anche il compleanno di Vasco Rossi. Lo saluto”. Tra rocker si intendono, anche se Grignani salirà sul palco con un pezzo blues. Peraltro molto apprezzato al pre-ascolto dalla sala stampa. “Quando mi è mancato il fiato nella vita? La prima volta a 5 anni quando è mancato a mio padre”.
Il cantante si rivela a 360 gradi ed è una intervista molto spontanea, dunque piacevole. Senza troppi filtri e schemi. Prima di affacciarsi ai giornalisti, ha mostrato il premio SIAE ricevuto per i 30 anni dal suo primo deposito con ‘Se potessi io’. E dietro le quinte rivela: “Sinceramente ci sono premi dei quali mi frega poco. Questo invece è per me importantissimo”.
Le prove di ieri non sono state perfette ma chiarisce: “Se l’artista non viene messo all’angolo non dà il massimo. Io poi ho cercato di migliorare la parte video e tecnica. Cosa che prima non facevo. Stasera darò molto di più”.
Grignani parla del suo passato, lui che era il ‘Battisti della Brianza’ ma non ha problemi ad ammettere: “Mi interessa una mazza di guardare indietro con nostalgia. Anche Sanremo non mi spaventa: accanto a me c’è Riccardo, l’unica persona che qua al Festival abbia sempre avuto peso su di me. Credo, in carriera, di aver dato un decimo di ciò che avrei potuto dare. Forse ci riuscirei in 500 anni”.
L’ultima sua performance all’Ariston, nella cover con Irama, era stato bersagliato soprattutto dal web per la sua forma fisica: “Avevo preso il cortisone per cantare perché non stavo bene e Irama mi aveva chiamato all’ultimo”. La chiusura è una chicca: “Per vivere devi metterti un po’ in difficoltà. E il futuro è delle persone che hanno della qualità umana”.