Alla vigilia della nuova campagna olivicola – caratterizzata da ottime premesse di resa in termini di qualità e quantità – prosegue l’attività dell’Associazione per la Taggiasca del Ponente Ligure. Il Comitato Salvataggiasca, costituito poi in associazione nella primavera di quest’anno, nato per difendere e tutelare uno dei prodotti simbolo dell’agricoltura ligure opponendosi con forza all’iter intrapreso di sostituzione del nome varietale da taggiasca in giuggiolina o gentile sta riunendo intorno a sé una buona fetta del mondo produttivo, piccole realtà olivicole e aziende più strutturate. Molte le aziende che in questi primi sei mesi hanno aderito al progetto di certificazione nato dalla collaborazione tra l’associazione per la Taggiasca ed il Parco Tecnologico Padano, laboratorio accreditato al rilascio della certificazione di prodotto una volta effettuata l’analisi. Le aziende aderenti hanno infatti provveduto alla certificazione di tutta la loro produzione di olive Taggiasche immettendo così sul mercato già migliaia di confezioni riportanti in etichetta il logo “Dna Cultivar Taggiasca”. Il progetto ha trovato grande riscontro anche da parte di tutte le Aziende di distribuzione organizzata e commercializzazione che hanno già provveduto ad effettuare moltissime analisi di controllo per tutelare e garantire, insieme alle aziende produttrici, la massima qualità della Cultivar Taggiasca prodotta nella Provincia d’Imperia e di Savona. Un servizio al consumatore che oggi è in grado di avere certezza scientifica di quello che sta acquistando. Obiettivo dell’Associazione “riunire tutte quelle realtà che non condividono il processo intrapreso dal Comitato promotore della Dop per l’oliva taggiasca – che passa necessariamente attraverso la sostituzione del nome della cultivar – per portare avanti un percorso totalmente volontario di riconoscimento e salvaguardia della qualità delle nostre olive”.
“La campagna 2017/2018 ci ha visto protagonisti con circa 3000 quintali di prodotto certificato “Dna controllato cultivar taggiasca” – spiega Simone Rossi presidente dell’Associazione per la Taggiasca del Ponente Ligure – Visto come si presenta l’annata di quest’anno presumo che le quantità certificate per la campagna in arrivo raddoppieranno rispetto all’annata precedente”.
I vantaggi di questo riconoscimento saranno evidenti anche per i piccoli conferitori. “Le Aziende che hanno aderito alla certificazione del Dna – continua Rossi – per la campagna 2018/2019 garantiranno agli olivicoltori della provincia d’Imperia e di Savona un prezzo di acquisto di olive monocultivar Taggiasca destinate alla produzione di olive in salamoia, tra i 23 e i 25 euro alla quarta. Per la compravendita delle olive monocultivar taggiasca destinate alla certificazione Dna controllato cultivar taggiasca non sarà necessario stipulare alcun tipo di contratto di fornitura, se non espressamente concordato dalle due parti. L’unica cosa fondamentale ed essenziale è quella di essere in possesso del fascicolo aziendale e verificare di aver effettuato l’aggiornamento alla voce cultivar con l’indicazione della varietà Taggiasca”.
L’Associazione si fa anche promotrice delle opportunità offerte dal bando del Psr della Liguria (sottomisura 4.1) che ha come obiettivo l’incremento delle prestazioni aziendali in termini economici e ambientali, in particolare per il ripristino di terreni abbandonati o semiabbandonati e la potatura delle piante. “Le aziende che vogliono aderire senza alcun vincolo e senza adesioni di nessun genere – conclude il presidente Rossi – possono rivolgersi direttamente alla nostra Associazione”.