Ricorrono oggi i 45 anni dalla scomparsa di Giovanni Ballestra, capitano dell’Aeronautica Militare italiana, nato a Imperia il 20 aprile del 1949.
Esperto pilota di caccia, con quasi 1.800 ore di volo all’attivo, la mattina del 18 gennaio del 1979 era da poco decollato per una missione di sorveglianza territoriale di routine a bordo del suo F-104 quando, nei cieli di Pavia, comunicò alla base di star accusando un malore. Dopo aver portato il velivolo fuori dal centro abitato pavese, l’aereo perse quota in maniera repentina, rischiando di schiantarsi sulle case del vicino comune di Castelletto di Branduzzo. Trattandosi di un area ad alta densità urbana, per Ballestra risultava impossibile, in quelle condizioni, lanciarsi al di fuori dell’abitacolo ed evitare con ragionevole certezza lo schianto del caccia sulle case sottostanti e decise dunque di non abbandonare l’aereo e condurlo in un campo vicino al castello di Branduzzo, dove perse la vita nello schianto, salvando la vita ad un numero considerevole di persone.
Gli abitanti di Castello di Branduzzo, grati del coraggio del capitano imperiese, usarono in seguito parti dell’aereo per edificare, sul luogo dello schianto, un monumento alla sua memoria.