In questo inizio d’autunno non sappiamo quale sarà l’evoluzione della pandemia di Covid-19, che è evidentemente lungi dall’essere terminata. A questa emergenza nazionale, nel Ponente ligure e nelle due regioni a noi limitrofe si aggiunge la tragedia dell’alluvione del 2 ottobre con la sua eredità di vittime e di danni esageratamente ingenti. Sia a livello locale che nazionale il FAI è ben conscio delle difficoltà del momento e si stringe spiritualmente intorno a chi è colpito dalla malattia e a chi a causa della “dolcenera” – come la chiamava De Andrè – ha perso la vita o ha subito danni materiali a cui non sarà facile porre rimedio; tuttavia è volontà del FAI fare quanto possibile perché tutti noi cittadini italiani “continuiamo a vivere” nella maniera più completa e gratificante possibile; senza fingere che tutto sia normale ma senza farci attanagliare dall’angoscia. Ecco quindi il prossimo grande appuntamento nazionale: le Giornate FAI d’Autunno 2020.
Dopo le Giornate FAI all’Aperto di fine giugno, nei due fine settimana centrali del mese di ottobre torneremo a scoprire la bellezza dell’Italia, in sicurezza, e sarà un’esperienza gioiosa e serena in cui saranno rispettate tutte le necessarie precauzioni e il necessario distanziamento sociale, organizzando le visite su prenotazione.
Il FAI propone un evento per la prima volta in due weekend e non in uno per fare in modo che quanta più gente possa godere della bellezza e dell’offerta culturale.
“Oggi più che mai – commenta – è fondamentale il contributo di tutti coloro che hanno a cuore la bellezza del nostro Paese. Tornare a visitare i luoghi straordinari dell’Italia significa tornare a valorizzarli e a proteggerli. Un gesto che è un sostegno concreto al FAI che, come tutte le realtà culturali, sta affrontando un momento di grave difficoltà economica che rischia di impedire la continuazione di quelle attività di restauro, tutela, valorizzazione del patrimonio d’arte e natura italiano in cui si impegna da 45 anni”.
Il Gruppo Fai Giovani di Imperia e la Delegazione Fai di Imperia organizzano per sabato 17 ottobre e sabato 24 ottobre, entrambi i giorni dalle 10 alle 18, visite ai “Palazzi delle Istituzioni” della città di Imperia: Palazzo Comunale, Palazzo delle Poste, Palazzo della Amministrazione Provinciale e della Prefettura (ex Hotel Riviera).
La Capodelegazione FAI di Imperia, Maria Carmen Lanteri, dice: “L’attenzione del pubblico è rivolta al racconto di quell’area di Imperia posta a metà strada tra Oneglia e Porto Maurizio ove sono presenti una serie di edifici costruiti o ristrutturati e adibiti a edifici pubblici successivamente al 1923, anno in cui avvenne la creazione di Imperia. Sarà l’occasione per riflettere su scelte urbanistiche e architettoniche avvenute in un periodo storico a noi vicino. L’ampiezza degli spazi dei tre palazzi ci consentirà inoltre di offrire una visita in sicurezza, col giusto distanziamento fisico e il pieno rispetto della sicurezza personale”.
Con Regio Decreto del 21 ottobre 1923 Vittorio Emanuele III, Re d’Italia, decretò che i comuni di Porto Maurizio, Oneglia e altri nove minori dell’immediato entroterra venissero riuniti in un unico comune che prese la denominazione di Imperia. Fu subito ritenuto opportuno che la nuova città, che assunse il titolo di capoluogo di provincia al posto di Porto Maurizio, avesse nuove sedi degli organi amministrativi istituzionali, e opportunamente si decide di edificarli “in campo neutro”: negli anni successivi sorsero così il nuovo Palazzo del Comune e il Palazzo delle Poste in quel lembo di territorio in sponda destra del torrente Impero equidistante sia da Porto Maurizio sia da Oneglia, mentre per la sede della Provincia si scelse l’imponente Riviera Palace Grand Hotel in posizione magnificamente panoramica.
Il Presidente della Provincia di Imperia, Domenico Abbo, dà il benvenuto al FAI: “Il Palazzo della Provincia apre le proprie porte in occasione delle Giornate Fai d’Autunno, mostrando una parte dell’immobile in cui sono state scritte importanti pagine della storia del territorio. L’Amministrazione che rappresento, con grande piacere e orgoglio, è lieta di prestare la propria collaborazione per far conoscere alla collettività un significativo patrimonio storico-culturale che questo evento valorizza e rende accessibile a tutti”.
Identici sentimenti sono espressi dal Sindaco di Imperia, Claudio Scajola: “Il Palazzo Civico di Imperia rappresenta per la Città il simbolo di una nuova era, il passaggio dalle divisioni all’unione. Fu appositamente eretto a seguito della fondazione della Città, avvenuta nel 1923, unendo undici antichi comuni. I due principali, Oneglia e Porto Maurizio, per secoli rivali e appartenenti a Stati differenti, scelsero la strada dell’unione nel 1908, con il voto favorevole dei due consigli comunali democraticamente eletti. Tanto travaglio, politico e amministrativo, si volle tradurre in un Palazzo Comunale di prestigio. Il progetto, curato dall’architetto Armando Titta, fu studiato nel dettaglio sia per la collocazione dell’edificio, a metà strada tra i due antichi centri, sia per la cura dei materiali e delle scelte architettoniche, a partire da un largo utilizzo di marmi di pregio. Da rimarcare, inoltre, l’affresco che domina l’attuale Sala del Consiglio Comunale, un tempo Salone delle Feste, all’interno del quale trovano spazio i personaggi più illustri della storia di Oneglia e Porto Maurizio”.
Il direttore delle Poste Antonio Ruvo ci accoglie nel Palazzo delle Poste: “Progettato nel 1929-1930 e inaugurato presumibilmente nel 1933, il monumentale Palazzo delle Poste di Imperia è opera dell’architetto Cesare Bazzani, autore negli anni Trenta di undici palazzi postali e svariati edifici pubblici e privati in piccole città e capoluoghi di provincia. Situato in posizione sopraelevata rispetto al lungomare nelle immediate vicinanze del Municipio, il palazzo presenta una pianta rettangolare e simmetrica con gli angoli leggermente smussati. E una facciata in stile neoclassico – sviluppata su tre piani con falso attico, rivestita in travertino lavorato al grezzo e decorata da pregevoli altorilievi”.
Le visite avverranno rispettando le disposizioni vigenti in materia di distanziamento fisico e tutela della salute; gli eventi saranno organizzati in gruppi limitati di persone, si può partecipare su prenotazione, da effettuarsi online sul sito www.giornatefai.it; a partire dal 6 ottobre fino ad esaurimento posti si potrà scegliere il giorno e l’orario preferiti tra quelli disponibili e versare il contributo minimo in favore del FAI. Nel caso i turni disponibili nelle prenotazioni online non fossero pieni sarà possibile far partecipare i visitatori che non hanno prenotato fino a esaurimento della capienza del turno di visita.
“Queste Giornate FAI – commenta la fondazione – sono un’irrinunciabile occasione di raccolta fondi destinati a proseguire le attività istituzionali della Fondazione. Per questo la raccolta dei contributi avverrà prima dell’evento, all’atto di prenotazione online della visita; ogni visita è a contributo libero minimo a partire da 3€. È un piccolo sforzo che il FAI chiede a tutti coloro che aspettano le Giornate FAI e che può fare davvero la differenza. Per chi volesse sostenere in maniera più concreta il FAI sarà possibile donare contributi di importo maggiore. Oggi più che mai il FAI ha bisogno di sentire gli italiani vicini, anche se alla “giusta distanza”, per continuare insieme a impegnarsi per la tutela della nostra eredità più preziosa: questa straordinaria Italia fatta di luoghi e persone uniche al mondo che merita oggi tutto il nostro amore. In questi mesi così difficili per il paese l’amore del FAI per l’Italia si è intensificato. Il FAI vi aspetta!”, conclude.