Il Pd città di Imperia, con una nota stampa, è intervenuto sulla ricorrenza della “Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne”:
“25 novembre, Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Una ricorrenza istituita dall’Assemblea delle Nazioni Unite nel lontano 1999 quando già, all’alba del terzo millennio, sembrava assai incredibile dover mettere al bando comportamenti, atteggiamenti e mentalità che non sarebbero dovuti esistere in un contesto di conclamato e vantato progresso umano e civile.
Pare invece che, oggi più che mai, sia necessario rimarcare tali condanne, poiché sempre troppo spesso siamo costretti a riflettere su notizie che ci feriscono e ci fanno percepire un fastidioso disagio per un mondo che non ha ancora imparato che possesso e proprietà sono termini da riservare ai beni materiali e non certo ad un rapporto paritario tra uomo e donna sia esso un rapporto sentimentale o rapporto di lavoro, di amicizia, di condivisione di interessi.
Il rapporto Eures 2019 su Femminicidio e violenza di genere in Italia pubblicato il 19 novembre segnala quanto il fenomeno della violenza di genere sia purtroppo attuale ed in crescita nel 2018 rispetto al 2017, in particolare sono state 142 le donne uccise (+0,7%), 119 in famiglia (+6,3%).
Nel rapporto si sottolinea inoltre non si è mai registrata una percentuale così alta di vittime femminili (40,3%), dove ‘Gelosia e possesso’ sono ancora il movente principale (32,8%). In aumento anche le denunce per violenza sessuale (+5,4%), stalking (+4,4%) e maltrattamenti in famiglia (+11,7% nel 2018).
Il cammino, ancorché rafforzato dall’art 3 della Convenzione d’Europa di Istanbul del 2011 nella quale viene equiparata la violenza sulle donne alla violazione dei diritti umani, pare essere ancora lungo e faticoso, concetti come parità di genere, rispetto e autonomia sembrano essere molto lontani dall’essere messi davvero in pratica e anche se si sono indubbiamente smossi alcuni ostacoli sia in campo giuridico, sia nella comunicazione e nel comune sentire, restano ancora molte remore che rallentano il pieno raggiungimento un risultato che dovrebbe essere un punto di partenza e non una faticosa meta da raggiungere. In tutto questo la Politica, quella con la P maiuscola, è chiamata a fare una parte importante: sempre più spesso si assiste a comportamenti di violenza verbale e di discriminazione che tendono a sminuire la figura femminile e che sono le tacite giustificazioni di episodi più gravi e cruenti a cui non si potrebbe arrivare se a monte non fossero tollerate mentalità becere e grossolane che giudicano una donna per le sue caratteristiche fisiche, per l’abito che indossa, per l’età o per l’avvenenza piuttosto che per i valori umani, per la cultura, per il sapere, per le capacità professionale che una donna in quanto Individuo sa esprimere.”