Il 23 agosto di 80 anni fa ci lasciava Simone Weil, filosofa e scrittrice francese dal pensiero illuminante e dal percorso a tratti sfuggente, fra anarchica e conservatorismo e, rivoluzione e controrivoluzione, ateismo e misticismo, pacifismo “senza sa e senza ma” e lotta partigiana.
Fra le pubblicazioni uscite quest’anno dedicate al pensiero della Weil, spicca quello pubblicato a luglio per Marietti 1820 da Ginevra Scarcia, giovane autrice di Taggia, sanremese di nascita. Laureata in filosofia all’Università di Torino, è traduttrice di opere di sociologia e filosofia del lavoro e insegna storia e filosofia nei licei.
“Oppressa da una Dura Necessità. La Filosofia del Lavoro di Simone Weil” è un testo scritto con l’intento di risalire attraverso il pensiero dell’autrice, alla luce del concetto di lavoro, raffigurato come maledizione ma anche come potenziale rimedio allo “Sradicamento”, termine con il quale la scrittrice francese descrive la malattia della modernità.
Nel corso di un incontro letterario avvenuto pochi giorni fa alla Libreria Ubik di Sanremo, nel quale ha presentato l’opera e incontrato i lettori, la giovane scrittrice si è soffermata ai nostri microfoni, parlando del libro ed esprimendo poi il suo stato d’animo relativo alla pubblicazione appena avvenuta.
“Si tratta di un libro specialistico che tuttavia ho cercato di scrivere con l’intento di renderlo chiaro e accessibile a più persone possibili e che può essere un ottimo mezzo di introduzione all’autrice in quanto ripercorre tutta la sua opera filosofica, dagli esordi alla morte prematura e anche se si concentra solo sul tema del lavoro, prende in esame tantissime altre aree del pensiero di Simone Weil. È un bignami dell’opera, dunque è da prendere come introduzione per poi andare sui testi stessi dell’autrice che, manco a dirlo, sono più belli del mio e che andrebbero letti di più”, ride.
“Sono davvero contenta perché era un qualcosa che non credevo avrei fatto, onestamente. E invece è successo che una casa editrice abbastanza importante abbia accettato di pubblicare questo libro, frutto di un lavoro lungo quasi 2 anni. Quindi è davvero soddisfacente quando viene apprezzato in una dimensione un poco più ampia”.
Nel video servizio a inizio articolo l’intervista completa alla scrittrice.