Cari lettori ed amici di Riviera Time e L’Eco della Riviera tenetevi forte. Il 2025 è appena nato e, forse per la prima volta, porta al Ponente ligure dalla “Superba”, la città che dal 1099 al 1815 fu tra le più ricche e potenti Repubbliche marinare del mondo, crocevia fondamentale e punto d’incontro economico d’Europa, Asia ed Africa, sempre fedele al motto di “non riconoscere alcuna potenza al di sopra di se”, una buona, anzi ottima notizia: l’Ospedale Unico della Riviera dei fiori, nell’Asl1 di Imperia, si farà.
Deve essere fatto, senza più indugi, afasie, silenzi, mormorii, nella piana del comune di Taggia. Nel più breve tempo possibile e nel migliore dei modi in tutti i sensi, moderno, super tecnologico, ottimi professionisti, medici, professori, chirurghi, infermieri, tecnici, numeri veramente adeguati di personale qualificato, posti letto, attrezzature, spazi idonei, basta lettighe e lunghissime attese di malati nei corridoi, 6-12 ore anche più, tempi biblici, inumani, prima di essere visitati. Insomma offrire tutto ciò che è necessario, garantire a chi ha bisogno, chi varca la porta di un ospedale, giovane o anziano, di essere visitato, curato, guarito, assistito nel migliore dei modi e nei tempi giusti. Come se si trattasse della propria madre, padre, figli. Vero che al pronto soccorso arrivano anche tanti pazienti, ma chi sta male, ha un problema, cosa deve fare, come fa a sapere se si tratta di cosa grave o meno grave?
Sempre più persone non possono rivolgersi a studi medici privati, non riuscirebbero più a pagare l’affitto, fare la spesa. A volte trovare per telefono un medico disponibile è più difficile che vincere 5 milioni alla lotteria di Capodanno. Il mondo, purtroppo, sta andando al contrario, si trovano, ma si preferisce bruciare miliardi per costruire armi micidiali, letali, atomiche, fare guerre bestiali con migliaia di morti, costruire robot per sostituire l’uomo, distruggere lentamente il pianeta, e con lui probabilmente noi stessi, piuttosto che cominciare a difenderlo, difenderci, ragionare con la testa, con il cuore.
Il passato davvero insegna poco, Platone, Trasimaco già nei tempi antichi scrivevano che “le leggi sono fatte dai potenti per difendere i potenti contro i poveri”. Più recentemente il filosofo americano Noam Chomsky ha modernizzato il concetto asserendo che “le leggi sono fatte dai forti per dominare i deboli”.
Il presidente della Regione, Marco Bucci, con la nomina di Silvio Falco, anche se è arrivata ultima dopo le nomine dei commissari delle altre Asl della Liguria, commissario per la costruzione dell’Ospedale Unico di Taggia di fatto, oltre ad aver scelto un ottimo professionista con esperienza in materia che conosce bene la sanità ed i problemi del Ponente avendo diretto ed amministrato bene sino a 2 anni fa proprio l’Asl1, dimostrando carattere preferendo addirittura dimettersi non condividendo la scelta fatta dall’allora presidente della Regione, Giovanni Toti, sull’ospedale Saint Charles di Bordighera, ha mantenuto l’impegno, le promesse fatte ai ponentini in campagna elettorale.
Visto i tempi, la velocità di cambio di bandiera di troppi politici e pubblici amministratori non è cosa da poco. Silvio Falco, lo conosciamo, lo abbiamo intervistato più volte, è un uomo del fare. Non accetta compromessi, ha le idee chiare ed il suo “no”, in pratica il suo non ci sto, non firmo la scelta Toti del Saint Charles la dice lunga. In questi giorni dovrà prepararsi per tornare vincitore a Sanremo. Anche stavolta non sarà un compito facile, dovrà lavorare sodo per risolvere il problema sanità della riviera di ponente. Le sue prime e poche parole dopo aver avuto la notizia sono state “So cosa mi aspetta, dovremo lavorare molto tutti insieme su più fronti, tutti importanti e delicati, a cominciare dal cronoprogramma. Un grosso progetto, guai commettere errori”.
Il più importante finanziatore è l’Inail che ha già messo a disposizione da alcuni anni 314 milioni per la sua realizzazione. Il sindaco di Taggia, Mario Conio, sarà uno dei primi suoi collaboratori. Il cronoprogramma, anche a causa delle elezioni in molti comuni della provincia di Imperia e regionali dopo l’arresto di Toti, Spinelli, l’ad di Iren Signorini & C., soprattutto membri del gotha genovese del mondo dei porti, dell’industria, degli armatori, dell’imprenditoria, della politica. Indagini della Guardia di Finanza sono ancora in corso. Falco, il commissario di Bucci, dovrà avere occhi su tutto, finanziamenti, progetti, esecuzione dei lavori, interfacciarsi con il Comune di Taggia, la Regione, i vari tecnici, occhio alla contabilità, cifre, aumenti, Asl1, il problema degli espropri, valori reali, richieste, costi. Gli espropri sono più di 100. Molti sono orti, vicino alla stazione ferroviaria, all’autostrada, all’Aurelia bis, al mare, al torrente Argentina. Pratiche davvero non facili soprattutto per il sindaco Conio, per chi è impegnato con correttezza in politica, in amministrazioni pubbliche.
Falco sarà prezioso, ha idee chiare avendo seguito e conoscendo cosa vuol dire, come funzionano le “Citta della Salute”, il “Parco della Salute”, idee, strutture, centri, soluzioni sanitarie moderne volute dal presidente del Piemonte Alberto Cirio, vice segretario Forza Italia, eletto nel 2010 presidente del Piemonte, rieletto per la seconda volta il 10 giugno 2024. Cirio è impegnato a realizzare, nell’ex area Avio, ai piedi del grattacielo della Regione, su una superficie di 127mila mq con oltre 1.000 posti letto, più altri spazi con tipologie specifiche, un progetto enorme del costo di quasi 1 miliardo di euro, in parte simile all’Ospedale Unico di Taggia. La struttura, a cui lavora il commissario Marco Corsini e, per quanto riguarda costi e prezzi l’Anac, dovrebbe accorpare 3 grandi ospedali torinesi e farli confluire tutti in un’unica struttura: le Molinette, l’ospedale Sant’Anna ed il CTO. L’opera, visto l’aumento dei costi, che sarà ultimata nel 2030, sarà realizzata, pare, grazie ad un partenariato pubblico privato, con riscatto dell’immobile dopo 25 anni. Grossi progetti, grande impegno.
Silvio Falco dovrebbe iniziare il suo lavoro a fine mese. Forse dopo il 20 gennaio. Deve incontrarsi a Genova con il presidente Bucci, con il sindaco Conio, i vari tecnici. Mario Conio certamente avrà molti fari puntati su di lui. Il momento è magico, ma non facile. Insidioso? Forse. Per non sbagliare “alea iacta est”, fare come Cesare al Rubicone, cosa gli dicono coscienza e buon senso.