Ardien Wettach nasce in Svizzera nel 1880. A differenza della stragrande maggioranza dei suoi colleghi, non appartiene a una famiglia circense. Quando decide di avviarsi alla carriera di clown deve dunque costruirsi da zero come artista. Il lavoro che fa su di sé è lungo e accurato, ma gli permette di dare vita a un personaggio, Grock, che entrerà ben presto nei cuori di tutta Europa, affermandosi come il clown più importante di tutto il Novecento. Basti pensare che tra i suoi ammiratori figurano importanti artisti del ‘900 come Charlie Chaplin e il duo Stanlio e Ollio.
Nel 1919 sposa a Londra la cantante Ines Ospiri. È lei a far scoprire a Grock la Riviera di Ponente, di cui il clown si innamora perdutamente. Nasce così la decisione di erigere una straordinaria costruzione sulle alture di Imperia. Un’idea grandiosa, che si tradurrà nel giro di qualche anno in Villa Grock.
Tantissimi studiosi hanno provato negli anni a catalogare Villa Grock, senza riuscire però nell’impresa. Lo stile architettonico non è infatti un liberty, né un déco, né un roccocò. La Villa è stata pensata e realizzata a immagine e somiglianza di Grock. L’espressione che meglio la descrive è allora quella di ‘circo di pietra’, visto il gran numero di riferimenti al mondo circense visibili in tutta la struttura architettonica della villa e del parco. E la sensazione, visitandola, è proprio quella di assistere a un grande spettacolo.
Le stanze della villa rappresentano a pieno quell’animo artistico e quell’attenzione ai dettagli che hanno reso Grock un punto di riferimento della sua epoca. I pavimenti, i soffitti, le vetrate: in tutti gli elementi che compongono l’abitazione è possibile ritrovare lo spirito di chi l’ha abitata. Osservarli è un po’ come guardare il mondo con gli stessi occhi di Grock.
Dal 2013 all’interno di Villa Grock è allestito il Museo del Clown. La magia delle decorazioni pensate da Grock si fonde a quella senza tempo dell’arte dei clown, in un percorso che tra luci, musiche e colori prova a stupire chiunque ci si addentri. E sono tantissimi, soprattutto i bambini, che si perdono in questo mondo giocoso e che, quando vanno via, lasciano un ringraziamento a quello che, a quasi 60 anni dalla sua morte, resta l’indiscusso padrone di casa.
La villa è circondata da un ampio parco, che in origine raggiungeva gli 11mila metri quadrati. Così come all’interno della dimora, anche qui è possibile osservare il richiamo costante di Grock al mondo del circo. La vegetazione è infatti il complemento di un sapiente gioco di luci e forme, che trascina il visitatore in un autentico spettacolo per gli occhi.
L’elemento simbolo del parco è senza dubbio il piccolo lago-piscina, che veniva utilizzato da Grock per la pesca e per fare il bagno d’estate. Lo stile architettonico riflette il gusto esotico del grande artista svizzero, dando slancio al suo spirito fantasioso.