L’ospite di oggi, per la rubrica “L’Intervista”, è Vincenzo Genduso, ex sindaco di Taggia.
È passato circa un anno dalla fine del suo ultimo mandato. Quando era sindaco, seduto nei banchi dell’opposizione c’era Mario Conio, attuale primo cittadino.
“Passati i primi mesi in una tacita e rispettosa osservazione, mi pare che questa amministrazione sia molto impegnata in una politica delle piccole cose. Ne è prova il bilancio. Faccio i complimenti per la velocità di approvazione, ma questo dimostra che non c’è nessuna lunga opera di lungo respiro,” commenta.
L’intervista si è poi spostata sulla crisi di Rivieracqua. Genduso, all’epoca della nascita della società consortile creata per gestire il servizio integrato nel Ponente, fu uno dei fautori del progetto.
Nell’ultimo anno la società è entrata in crisi tra inchieste e debiti.
“Questo è un argomento che mi sta a cuore. Va precisato che noi sindaci abbiamo lottato per l’acqua pubblica, un bene universale e primario. L’unica possibilità era creare una nuova società pubblica partecipata da tutti i comuni e da quelle società già pubbliche. Sarebbe stato molto più comodo mettere a gara tutto e lasciare la questione in mano ai privati. La responsabilità della situazione attuale cade su quei sindaci che hanno nominato persone sbagliate che non erano in grado di gestire la complessità dell’operazione,” spiega Genduso.
“Sembra quasi – prosegue – che molti abbiamo remato contro Rivieracqua; non aspettino altro che fallisca per poter essere tutti giustificati per dire ‘ci abbiamo provato, adesso dobbiamo necessariamente fare una gara’,” conclude l’ex sindaco di Taggia.