Venerdì 6 novembre, ore 17. Potrebbe essere questo uno dei crocevia più importanti per il progetto del gasdotto in valle Impero. È infatti previsto, in tale data e orario, un vertice nel palazzo comunale di Imperia, capofila del progetto, convocato dal sindaco del capoluogo Claudio Scajola e che vedrà coinvolti gli attori principali della vicenda.
Due gli argomenti sul tavolo. Da un lato il primo lotto dell’opera, da Pontedassio alla zona industriale di Chiusanico già finanziato da Italgas per una cifra vicina agli 800mila euro, dall’altro il progetto di prolungare la tubazione fino a Pieve di Teco coinvolgendo dunque tutti i paesi sulla via: Cesio, Caravonica, Borgomaro, Lucinasco, Pieve di Teco, oltre allo stesso Chiusanico e ovviamente a Chiusavecchia che saranno presenti all’incontro di venerdì.
Per ciò che concerne il primo punto il nodo rimane proprio il passaggio da Chiusavecchia, obbligatorio per giungere da Pontedassio alla zona industriale di Chiusanico, circa 900 metri di tubazione. Pontedassio ha già dato il suo assenso da tempo così come il comune guidato dal sindaco Gianni Agnese, Chiusavecchia invece no.
Chiara la posizione del primo cittadino Luca Vassallo che acconsentirebbe al passaggio della tubazione nel proprio territorio soltanto se lo stesso avesse un beneficio o comunque potesse contare anch’esso sul metano, autentica forbice metaforica per il taglio dei costi delle aziende.
Da arbitro, spettatore più che interessato, il comune di Imperia che ha un ovvio interesse verso lo sviluppo della valle Impero e che ha, in quest’ultima, uno dei suoi polmoni occupazionali più rilevanti.
Venerdì ne sapremo di più. Da capire se, il progetto di portare il gas fino a Pieve di Teco, finora solo su carta e senza alcun tipo di finanziamento, convincerà in qualche modo Chiusavecchia a concedere il proprio territorio per dare avvio alla prima tratta.