Domani, giovedì 21 luglio, il presidente regionale Giovanni Toti, con delega anche alla Sanità, sarà in visita nel comprensorio intemelio per dipanare i dubbi sulla travagliata vicenda dell’ospedale Saint Charles.
Il dott. Giuseppe Trucchi, consigliere di minoranza di Bordighera, ha seguito e continua a seguire con attenzione il futuro dell’ospedale di Bordighera e in generale di tutta la sanità dell’estremo ponente ligure. Ai nostri microfoni ha voluto annunciare alcune domande che vorrebbe porre al presidente Toti sulla situazione presente e futura della sanità della nostra provincia.
“Innanzitutto è sempre una cosa positiva che un presidente regionale venga in visita sul territorio – spiega Trucchi. – La prima domanda che vorrei porre riguarda l’ospedale Saint Charles, soprattutto viste le recenti dimissioni del direttore Falco che era contrario alla firma del contratto con i privati, quali erano le motivazioni di questo rifiuto”.
La seconda domanda riguarda il futuro del contratto: “Come farà il nuovo direttore generale, obbligato da una delibera regionale, a firmare un contratto che il predecessore non voleva firmare tanto da richiedere il ritiro del bando di gara?”
Poi la questione si sposta sulla situazione generale della sanità in provincia di Imperia. “Ieri è arrivata la notizia – continua il dott. Trucchi – della chiusura delle visite oncologiche, medicina viaggia con pochissimi medici e psichiatria verte in condizioni critiche, tutti i consultori di neuropsichiatria infantile sono sotto pressione e non riescono a rispondere alle richieste di trattamenti riabilitativi per i bambini prima di 9 mesi, il progetto di unione delle pediatrie con il Gaslini per ora è più pubblicistico che concreto. I nostri pediatri vanno valorizzati e non umiliati e abbiamo bisogno qui in loco del sostegno dei professionisti del Gaslini, non si può risolvere tutto con la telemedicina. L’hub urologico in che modo verrà realizzato?”
“In ultimo chiedo al presidente Toti di cominciare a mettere in campo iniziative concrete e incentivi per attrarre i medici in questa terra, che, bisogna dirlo senza paura, è un territorio svantaggiato – conclude. – Servono risposte chiare per il bene della nostra provincia”.