La Contea di Sonoma è una delle 9 contee della San Francisco Bay Area, nel nord della California e si trova nella Wine Country, la regione nota soprattutto per la sua enorme attività vinicola e per i suoi splendidi paesaggi, che l’hanno vista spesso accostare alla Toscana.
Per i turisti e gli appassionati di cinema una delle mete più suggestive della zona (anche ovviamente dal punto di vista enogastronomico) è la Francis Ford Coppola Winery, la tenuta vinicola creata dal leggendario regista autore di capolavori immortali della storia del cinema come “Apocalypse Now” e “Il Padrino“, nella quale vi è anche un museo con esposti molti dei cimeli che hanno fatto parte della carriera di Coppola.
Se siete del Ponente ligure e vi siete fermati a mangiare per una sera nella tenuta, è possibile che abbiate notato con sorpresa che, in una delle teche presenti nel grande salone interno del ristorante non ci sono però esposti oggetti di scena presi da qualche film, bensì latte d’olio d’epoca, in larga parte provenienti dall’imperiese.
Fanno parte della collezione di circa 600 pezzi che il Museo Collezione Guatelli, oggi situato a Chiusanico, ha donato al regista molti anni fa, alla fine di una storia che si può considerare in parte fondativa per il museo e per la collezione creata e gelosamente custodita da Tiziana Riva Guatelli e dalla figlia Manuela.
C’è stato infatti un momento, prima della conformazione odierna assunta dal suddetto museo, oggi situato in un vecchio frantoio risalente al 1600, in cui l’intera collezione di latte d’olio, che attraversa la storia del marketing, dell’immigrazione italiana e delle contaminazioni con le correnti artistiche che si sono succedute negli anni, stava per finire interamente in California, accanto ai cimeli cinematografici dei film di Coppola (e ai suoi 6 Oscar).
“Questi erano tutti scarti, cose destinate ad andare al macero. In tutti questi oggetti ho visto opere grafiche meravigliose e ho sempre amato raccogliere e collezionare scatole e scatolette”, ricorda la curatrice del Museo Guatelli, Tiziana Riva Guatelli. “Ad un certo punto ho detto basta in quanto in casa non stava più nulla ed era impossibile goderne”.
“Ho cominciato a chiedere se ci fosse qualche ente interessato, come ad esempio un Comune. Mi misi così in contatto con Francis Ford Coppola, che era interessato. Parlammo per un anno, durante il quale mi confrontai anche con i suoi architetti che progettavano il museo da porre accanto a quello del cinema. Ad un certo punto però mio marito venne contattato e convinto a tenere la collezione in Italia. Lui fu bravissimo a realizzare quest’opera unica al mondo nel frantoio”, prosegue Guatelli. “Per sdebitarmi spiegai a Coppola la situazione inviandogli 600 pezzi della collezione. Lui fu molto carino e gentile e mi fece un dedica molto carina”.
Nel video servizio a inizio articolo le storia completa della vicenda raccontata dalla voce di Tiziana Riva Guatelli.