A partire da oggi 15 dicembre, e sino all’Epifania, in Francia scatta una nuova fase del confinamento studiato appositamente per le feste di fine anno.
Non sono molte le novità che riguardano i nostri vicini di casa, oltre al coprifuoco anticipato alle 20 (ma non per la notte di Natale) la principale è quella che elimina ogni limitazione di spostamento in tutto il territorio transalpino per consentire il ricongiungimento familiare e permettere ai cittadini di festeggiare con i parenti dopo un anno pieno di paure, lutti, sacrifici e restrizioni.
Ma i francesi della Costa Azzurra pensavano che da oggi sarebbe stato possibile recarsi in Italia senza problemi, se non per fare una vacanza almeno per le compere giornaliere dei generi che più amano. Invece no.
I controlli delle nostre forze dell’ordine non prevedono allentamenti e solo chi è autorizzato o in possesso di certificazione può attraversare la frontiera. Questo per quel che riguarda il confine di Ponte San Ludovico mentre sembra che alla barriera autostradale le maglie dei controlli siano ben più larghe.
Controlli sono previsti anche per gli italiani che vanno in Francia ma non è necessaria l’autocertificazione al punto che la coda vista stamattina si genera solo per i mezzi che da Mentone vogliono andare a Ventimiglia e oltre. Nessun problema invece per italiani e francesi che vogliono tornare nel loro paese d’origine.
“Per ora il flusso dei veicoli è abbastanza ridotto – dice l’onorevole Flavio Di Muro di Ventimiglia intervistato alla barriera di Ponte San Ludovico – e comunque quelli in vigore da oggi sono provvedimenti che si riferiscono alla Francia. A questa frontiera ci sono controlli soprattutto verso i francesi che devono dimostrare di essere no-Covid e avere una valida giustificazione. Quindi non si vede al momento l’auspicata ripresa di flussi turistici e commerciali tra le due nazioni”.
“La toccata e fuga giornaliera dei francesi per fare qualche acquisto da noi è la vita per Ventimiglia e per altri centri del nostro ponente. L’economia in questi comuni è basata sul flusso di prossimità francese, basta pensare al mercato del venerdì a Ventimiglia e a tutte le attività di bar e ristorante che adesso fanno fatica ad arrivare alla fine del mese”.
“Aggiungiamo anche le assenze dei turisti piemontesi e soprattutto dei cuneesi che hanno anche la difficoltà dei collegamenti in Val Roja dopo la tempesta di inizio ottobre – prosegue l’esponente della Lega – oltre ai lombardi che hanno i loro problemi di contagi, noi che abbiamo una situazione migliore siamo costretti all’isolamento che è la tomba della nostra economia”.
Il nostro Governo fa fatica a prendere decisioni.
“Si evidenziano idee confuse e contraddittorie soprattutto sugli spostamenti tra comuni, sono prese di posizione che non hanno nessuna base scientifica e sanitaria. Sindaci e governatori hanno chiesto di rivedere queste norme che si riferiscono a Natale e Capodanno: il Governo sembra ci stia pensando, speriamo che decida prima del 24 dicembre”, ironizza Di Muro.
“Il mio consiglio personale – conclude – è quello di trascorrere il Natale con i propri cari anche se il Governo, per ora ce lo impedisce. Il momento è difficile e la priorità è la salute pubblica. Cerchiamo di limitarci ma è chiaro che le famiglie devono vedersi per ritrovare il senso di comunità che si respira nel nostro Paese nonostante l’emergenza sanitaria”.