ariston sanremo

A seguito della pubblicazione del nuovo bando di gara per l’organizzazione del Festival di Sanremo i discografici insorgono. Enzo Mazza, CEO della FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana), accusa il Comune di aver ignorato l’apporto dell’industria musicale.

“Il bando di gara del Comune di Sanremo dimentica il ruolo della discografia che tiene in piedi l’evento”, dichiara Mazza.

“Non considera assolutamente il ruolo della discografica che con investimenti e contenuti consente al Festival di prosperare e generare ricavi”, commenta Mazza. “La prossima edizione del Festival dovrà prevedere un consistente rimborso economico per le imprese partecipanti”.

“Senza la discografia sul palco di Sanremo ci sarebbero giusto i fiori”, sottolinea il Ceo Fimi. “Il Festival senza la musica è una scatola vuota”.

La polemica arriva all’indomani della pubblicazione del bando, a seguito della sentenza del TAR che ha messo fine al monopolio della Rai sulla manifestazione. Il documento stabilisce inoltre che, qualora gli ascolti dovessero calare di oltre 15 punti rispetto alla media delle ultime cinque edizioni, il contratto con l’organizzatore verrà automaticamente annullato.

Ma la partita non è ancora chiusa. Il 22 maggio è atteso il verdetto del Consiglio di Stato, chiamato a esprimersi sull’appello presentato da Rai e Comune contro la sentenza del TAR Liguria. Se l’esito dovesse ribaltare la decisione, il Festival potrebbe tornare nelle mani dell’azienda pubblica, riaprendo il capitolo Rai-Sanremo.