“Se lo posticipi a maggio non è Sanremo, ma il Festivalbar“. Con queste parole il conduttore televisivo Amadeus respinge l’ipotesi di uno slittamento, in primavera, del Festival di Sanremo.
Nel corso di un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Amadeus chiarisce il suo punto di vista riguardo la possibilità o meno di garantire uno svolgimento in totale sicurezza della kermesse canora più celebre d’Italia. “Io sono sempre stato chiaro: o Sanremo si fa in sicurezza oppure non si fa. Se il protocollo sanitario è preciso le cose si possono fare – dichiara. – Chiarisco una cosa: non vorrei che sembrasse che mi sono intestardito a fare Sanremo a tutti i costi. Lo deve volere la Rai, la discografia e la città di Sanremo. Lo dobbiamo volere tutti: o siamo compatti e lavoriamo per farlo al meglio oppure ci rivediamo nel 2022“.
Le problematiche principali riguardano ovviamente l’ambito organizzativo, sia per quanto riguarda l’interno del teatro Ariston – e quindi il pubblico in sala, i cantanti, e tutti i lavoratori dietro le quinte – che per quanto concerne la città di Sanremo.
L’ipotesi per il teatro è quella di istituire “figure contrattualizzate che sono parte integrante dello spettacolo nel rispetto del dpcm – spiega Amadeus. – Con le giuste distanze possiamo arrivare a 380 persone in platea, mentre la galleria sarà ovviamente chiusa. Dobbiamo offrire al pubblico a casa e agli artisti che sono sul palco la possibilità di avere uno spettacolo vero”.
Sulla questione è intervenuto nelle scorse ore anche il presidente del Consiglio superiore della Sanità, Franco Locatelli, sottolineando come le regole siano “le stesse che valgono per qualsiasi evento pubblico e il Festival di Sanremo non fa eccezioni”.