amadeus

Allarme FESTIVAL, povera SANREMO. Quattro parole che mi hanno acceso timori nel leggere, su un quotidiano a me molto caro, questo azzeccatissimo titolo: “La Rai si vende Sanremo Giovani, ma la Convenzione (festival) resta in alto mare”. Trattandosi di canzoni mi è venuta in mente “Le 3 verità/Supermarket”, singolo di Lucio Battisti del 1971. 45 giri forse poco noto, ma bello, fa pensare.

Perché “mamma Rai”, come sua abitudine, è sempre reticente, non è mai disponibile a firmare la convenzione con il Comune di Sanremo per riprendere e gestire in esclusiva anche il Festival 2022? Perché il Comune di Sanremo, perché gli amministratori di oggi, dal sindaco Alberto Biancheri all’assessore al Turismo Giuseppe Faraldi, a parecchi altri loro predecessori che hanno avuto sempre gli stessi problemi, non riescono a far rispettare patti e scadenze? Perché, visto che sono proprietari di un gioiello, di una manifestazione pari o che ha pochissimo da invidiare agli Oscar americani e al Festival del cinema di Cannes, invece che trovare tappeti rossi ai piani alti di Viale Mazzini si devono presentare con il cappello in mano? Che la Rai guadagni un sacco di milioni di euro con il Festival è arcinoto, che più volte abbia cercato di scippare a Sanremo la manifestazione tentando di trasferirla a Roma o in altre città senza riuscirci, anche. Da tempo è stato certificato che il festival della canzone italiana o si fa a Sanremo o muore. Non può esistere altrove. Lo testimoniano i suoi 71 anni di successi straordinari, inimmaginabili di pubblico, pubblicità, business di miliardi.

Quindi? Cosa c’è che turba, inquina, mette il bastone tra le ruote? “Mistero”, come il titolo della canzone con cui Enrico Ruggieri il 28 febbraio 1993 vinse la 43° edizione del Festival di Sanremo. Le risposte possono essere tante, sarebbe ora che qualcuno, con coraggio e determinazione risolvesse il problema. Il Festival è la classica gallina dalle uova d’oro. Perché permettere a qualcuno, a danno dei sanremesi e della collettività intera, alla fine riesca a torcerle il collo, ad ucciderla? A volte può accadere che succeda anche involontariamente, per errori commessi in buona fede per non aver calcolato bene situazioni, rischi. Sotto certi punti di vista ed eventuali danni sarebbe ancora più grave.

A Sanremo, per esempio, chi da decenni mastica, nel senso si interessa ed ha molto a cuore il Festival, non vanno giù alcuni comportamenti di Amadeus, il presentatore del 70° e 71° Festival. Entrambi un successo, Amadeus, come si dice in gergo nei casinò, giocando alla roulette, presentando il Festival “ha sbancato il banco”. Un trionfo. E allora perché è criticato, addirittura c’è chi lo accusa di “tradimento”? Semplice, non gli vengono perdonate due cose. La prima: essersi rimangiato le dichiarazioni rilasciate il 6 marzo di quest’anno nel corso di una conferenza stampa. Alla “domanda da 1 milione di dollari” ha risposto che lui e Fiorello, dopo le due edizioni consecutive, avevano già deciso a priori di non presentare più il terzo Festival 2022. Tre Festival, uno dopo l’altro, proprio non se la sentivano. Perché? Amadeus disse “Non ci sarà un Ama Ter. Questi sono stati due Festival storici, irripetibili, per il Covid, per diverse circostanze, non vedo l’ora di tornare alla mia normalità, a ripresentare alla sera “I soliti ignoti”, i miei giochi, i miei quiz, ringrazio tutti. Se in futuro, dopo un po’ di tempo, prima di compiere 70 anni riavrò l’occasione tornerò volentieri a ripresentare il Festival”. Dopo solo 5 mesi è arrivata la “bugia”. Il 6 agosto 2021, infatti, nel corso del Tg1 veniva data notizia che il neo amministratore delegato della Rai, Fuortes, ed il direttore Coletti, avevano riconfermato Amadeus a dirigere e presentare il 72° Festival della canzone, che si svolgerà da martedì 1 a sabato 5 febbraio 2022.

E Amadeus? Scordato tutto. Si è presentato ai microfoni e alle telecamere dicendo “Io per primo non avrei mai pensato di condurre il 3° Sanremo di seguito. È una grandissima gioia e per questo ringrazio l’a.d. Rai, ecc. ecc. Non vedo l’ora di iniziare a lavorare, ascoltare le canzoni e condividere con voi, ecc. ecc.”. A condividerle con chi? Ma per una fetta di sanremesi la “bugia”, il “tradimento” del 6 aprile non vanno giù. A complicare poi le cose la decisione presa poco dopo da Amadeus, seguendo un po’ la precedente idea di Baglioni, di cancellare Nuove Proposte prima e ultimamente Sanremo Giovani, format di successo made in Sanremo che aveva portato in città migliaia di giovani da ogni parte d’Italia con la speranza di poter essere scelti prima in 4 e poi in 2 a partecipare alla fine dei corsi e delle selezioni, al Festival, esibirsi al Teatro Ariston nelle stesse serate dei ‘big’. Per Area Sanremo, senza dubbio, un colpo basso. Molti matuziani temono perdite notevoli per quanto riguarda l’economia, il turismo, la pubblicità. I più focosi dicono “Invece che le chiavi della città ad Amadeus regaliamogli ‘Mai dire mai’. Impari la lezione da James Bond a non dire più bugie”…