Realdo
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Una decisa inversione di tendenza rispetto al passato, esplosa dopo il lockdown, ha fatto registrare, a livello nazionale, un aumento del 29% delle ricerche di case in campagna, nei borghi e nei piccoli comuni. Se da una parte la spinta è stata fornita dal bisogno di maggior sicurezza e distanziamento sociale dettati dall’emergenza sanitaria, dall’altra deriva sicuramente dalla qualità della vita percepita in questi luoghi, tra i quali spiccano quelli dell’entroterra ligure dove è possibile vivere a contatto con la natura, riscoprendo le tradizioni custodite da generazioni oltre alla buona e sana alimentazione.

E’ come commenta Coldiretti Liguria l’analisi dell’Ufficio Studi Idealista rispetto al periodo pre-Covid, che evidenzia una nuova tendenza del mercato caratterizzata da un crescente interesse per i centri minori, dove è più facile evitare gli affollamenti delle grandi città. Molti italiani, infatti hanno riscoperto, durante l’estate, le seconde case in campagna o hanno avuto l’occasione di apprezzare, durante le proprie vacanze anche in Liguria, la vita nei borghi e nei centri minori, mete assai gettonate dai vacanzieri desiderosi di sfuggire dal caos. A spingere in questa direzione è stata anche la conferma del maggior livello di sicurezza delle campagne italiane, dove, come evidenziano gli ultimi dati Inail, appena lo 0,1% delle denunce di contagio da Covid-19 al lavoro registrate in Italia dal 1 gennaio al 31 luglio, riguarda l’agricoltura, nonostante le imprese agricole dei territori non si siano mai fermate per garantire le forniture alimentari alla popolazione.

“In Liguria – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa –  i centri sotto i 5mila abitanti sono oltre 180 (78% dei comuni della regione), con borghi e piccoli comuni che custodiscono inalterate le tradizioni di un tempo e le produzioni tipiche salvaguardate dai nostri imprenditori, che attirano ogni anno un numero sempre crescente di turisti i quali, non di rado, scelgono di acquistare successivamente casa in questi luoghi. La qualità della vita percepita nella nostra regione è molto alta per la presenza di poche grandi città e di un entroterra dove stare a contatto con la natura che dista pochi km dal mare: è quindi un bene che la nostra campagna venga riscoperta e valorizzata al massimo, per evitare che nel tempo alcune zone vengano abbandonate, con perdite enormi sia dal punto di vista paesaggistico- ambientale sia dal punto di vista economico. Per sostenere questa tendenza a riscoprire la campagna italiana – concludono Boeri e Rivarossa – Coldiretti chiede di estendere l’ecobonus del 110% per le ristrutturazioni anche a 2 milioni di edifici rurali sparsi su tutta la Penisola per salvare un patrimonio storico unico, troppo spesso, a rischio degrado. Sarebbe un’occasione importante per recuperare fabbricati spesso abbandonati e salvare l’architettura rurale che dà forma al paesaggio ed esprime l’identità dei luoghi in una relazione di integrazione tra i sistemi produttivi locali e la conservazione della biodiversità agricola. Una opportunità per rivitalizzare le aree interne valorizzando l’identità territoriale e i sistemi produttivi locali, ma anche per promuovere nuovi flussi turistici nelle campagne offrendo allo sguardo del visitatore la bellezza del paesaggio, le tradizioni e la cultura di un’agricoltura in armonia con la storia e l’ambiente”.