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L’Emporio Solidale di Sanremo è un progetto nato nel 2019 sulla scia di altri progetti già nascenti in altre zone d’Italia.

Situato nell’ex Caserma dei Vigili del Fuoco di via Marsaglia, nel cuore di Sanremo, è un progetto che offre sostegno concreto ad almeno 200 famiglie, per un totale di quasi 500 persone. Grazie a questa iniziativa, i beneficiari possono accedere a un’alimentazione adeguata in un ambiente che valorizza la dignità e favorisce la socialità.

Oggi questo modello non è più unico nella provincia, poiché anche la Caritas Intemelia (nell’estremo Ponente ligure) sta sviluppando un progetto simile.

In base all’ISEE, vengono assegnati punti su una tessera che funziona come un token nell’Emporio. Ogni mese, i beneficiari ricevono un punteggio che consente loro di scegliere tra i vari prodotti disponibili, inclusi quelli freschi.

Un progetto che può rivelarsi un’opportunità anche per imprese commerciali, che già in parte hanno cominciato a partecipare all’iniziativa, incentivate dalla possibilità di ottenere dei piccoli sgravi fiscali sulla TARI e sull’IVA.

Abbiamo discusso dell’iniziativa con Maurizio Marmo, presidente dell’Associazione Centro Ascolto Caritas Sanremo, che, insieme al Comune, ha sostenuto il progetto sin dall’inizio. Un ruolo fondamentale è stato svolto anche dall’allora assessore comunale Costanza Pireri, il cui contributo ha permesso sviluppare l’iniziativa negli ultimi cinque anni.

“Assieme ad altri operatori siamo stati a visitare alcune realtà come Roma, Lucca e Pisa, dove questo tipo di organizzazione era già stata avviata”, spiega Marmo. “Abbiamo trovato esempi interessanti, che da un lato potevano consentire di dare la possibilità alle persone più povere di fare la spesa in modo più dignitoso, potendo scegliere i prodotti sulla base delle esigenze personali e della propria famiglia e dall’altro poter anche favorire il recupero di risorse alimentari, avendo un luogo adeguato e centralizzato. Siamo in sviluppo e possiamo crescere ancora dal punto di vista della raccolta dei prodotti. Abbiamo incrementato negli anni i contatti con piccole aziende e imprese e il recupero da parte nostra, ampliando la rete dei donatori speriamo di poter migliorare l’offerta. Ad oggi il picco del bisogno di questo servizio lo abbiamo toccato con la pandemia, momento in cui gli aiuti sono stati più numerosi”.

Nel video servizio a inizio articolo l’intervista completa a Maurizio Marmo.